Key words: Pathological gambling • Cinema • Commercial movies • Obsessive compulsive spectrum • Substance related disorders
Correspondence: Dr. Federico Russo, via Lorenzo Respighi 10, 00197 Roma, Italy
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Introduzione
Cinema e gioco d’azzardo: un connubio che pare affondare le proprie radici nella sostanza stessa del mezzo cinematografico. Realizzare un film � un gioco e una scommessa. Racconta Sacha Guitry, il regista de Il romanzo di un baro (1): �Mi ero messo in testa che dovevo, se non vincere al gioco, almeno non perderci. Ci sono riuscito: ho fatto un film sul gioco e, se questo film avr� successo, finir� col considerare che tutte le ore che ho passato sul tappeto verde, le consacravo al lavoro, alla documentazione che mi era necessaria…�.
La storia del cinema � ricca di produzioni temerarie. Si dice che Samuel Goldwin, nel 1925, propose a Freud l’astronomica cifra di 100.000 dollari per avere la consulenza di colui che chiamava �lo specialista dell’amore� (2). L’affare non and� a buon fine forse perch� Freud non riteneva �possibile fare delle (…) astrazioni (psicoanalitiche) una presentazione plastica che sia un minimo rispettabile�, come disse quello stesso anno a Karl Abraham, coinvolto nella consulenza scientifica de I misteri di un anima (3).
Nel 1921 Marcus Loew, che aveva appena acquistato la casa di produzione Metro, finanzi� il celebre I quattro cavalieri dell’Apocalisse, puntando tutto su un giovane che in breve tempo sarebbe divenuto l’idolo delle folle: Rodolfo Valentino. Nel film Il grande dittatore Charlie Chaplin invest� due milioni di dollari e due anni di lavoro: nonostante i cattivi pronostici �…� un grande film… ma non incasser� un soldo� (4), � stato quello il film che ha fatto guadagnare di pi� al grande cineasta.
E cosa � il cinema? Centinaia, a volte migliaia d’individui coinvolti nella costruzione di una storia che diventer� parte dell’esperienza collettiva umana ma in cui il pi� delle volte qualsiasi riferimento a fatti realmente accaduti � puramente casuale. Ogni film si trova sospeso tra gioco e realt� e gli uomini che lo fanno e quelli che lo vedono si raccolgono intorno al pi� grande e potente oggetto transizionale mai concepito. � forse conseguenza di ci� se il cinema si trova cos� a suo agio nel rappresentare le vicende dei giocatori d’azzardo. I luoghi comuni sono la partita a poker in un saloon texano, la roulette in un casin� anni trenta nella Chicago di Al Capone, le corse dei cavalli, il Casin� di Montecarlo… c’� chi scommette su s� stesso, chi si gioca la moglie o l’intero patrimonio familiare. Ci sono grandi professionisti o giocatori improvvisati o quello che ha smesso di giocare da anni e poi, in una sola partita fra amici, si ritrova sul lastrico. Sono storie sul limite, ritratti cangianti d’individui esposti al caso, di malati o disperati che si trovano a un certo punto della vita una porta chiusa in faccia, come il giocatore che si affaccia nel locale di Rick, in Casablanca, ma non pu� entrare perch� non paga i debiti. E c’� un’atmosfera particolare, indipendentemente dal contesto storico, culturale, sociale: alcol, sigarette, droghe, prostitute, gente di malaffare, truffatori, falliti… Il cinema ha rappresentato in modo approfondito le vicende drammatiche e misteriose dei giocatori d’azzardo. E questa rappresentazione risulta ben caratterizzata e confrontabile con la realt� clinica.
Razionale di questo studio
Oltre alla passione per il cinema, ad una idea nata per gioco, due motivazioni tecnico-scientifiche ci hanno suggerito l’utilit� di studiare la rappresentazione cinematografica del Gioco d’Azzardo Patologico (GAP).
– La prima ragione, di natura squisitamente clinica, per andare incontro ad un’esigenza di casistica che la comune pratica ambulatoriale psichiatrica non soddisfa. � noto infatti che, a dispetto di una prevalenza del disturbo segnalata dal DSM-IV intorno al 1-3% (point prevalence 1,6% di media e lifetime prevalence 5,1% di media) (5) pochi giocatori si presentano allo studio dello psichiatra per chiedere un aiuto. Gran parte delle ricerche sul GAP individua i pazienti attraverso interviste telefoniche, oppure su gruppi a rischio come i frequentatori di casin� o i tossicodipendenti in trattamento (disturbo in elevata comorbilit� con il GAP). L’inquadramento tardivo del GAP nell’ambito dei sistemi diagnostici codificati – compare infatti per la prima volta come disturbo nel 1980 nella III edizione del DSM – e la relativa esiguit� di studi clinici su campioni significativi, hanno favorito una scarsa definizione di questo disturbo. In precedenza se ne era occupata la psicoanalisi, a partire dagli accenni tratti dal lavoro di Freud su Dostoevskij e il parricidio (6), ma il suo inquadramento nell’ambito dei comportamenti disturbati espressione di conflittualit� irrisolte di tipo edipico (gioco d’azzardo come equivalente masturbatorio) appare poco esaustivo. Sebbene molti autori ancora definiscano il GAP come un disturbo refrattario a gran parte dei trattamenti psichiatrici, l’analisi della letteratura (5) evidenzia sporadiche osservazioni d’efficacia con la psicoterapia cognitiva, i gruppi di mutuo-aiuto, e la psicofarmacoterapia. Alcuni studi di follow-up sostengono che una astinenza dal gioco d’azzardo possa mantenersi a lungo termine in una alta percentuale di casi (7) (8). Chi pensa che il gioco d’azzardo, comparato ad altre dipendenze comportamentali, non rappresenti un fenomeno con elevati gradienti psicopatologici che valga la pena d’indagare si sbaglia: il GAP pu� presentarsi in comorbilit� con altri disturbi psichiatrici gravi ed � segnalata in pazienti affetti da GAP un’elevata incidenza di atti suicidari (9)–(12).
– La seconda ragione riguarda la specificit� e apparente atipicit� dell’approccio metodologico su cui si basa questo lavoro. Gli incontri tra cinema e psichiatria sono stati oggetto di studio per molti psichiatri, psicoanalisti e psicologi, ma poco fruibili sembrano essere le ricadute sul versante clinico di questa letteratura di confine. Riprendendo Argentieri (13) (14) e Metz (15) si possono schematizzare questi incontri come:
a) una fase interpretativa-nosografica, introdotta con l’analisi del testo letterario dai pionieri della psicoanalisi, in funzione della quale si ricavano dalla lettura dei contenuti del film informazioni sul funzionamento psichico dell’autore;
b) una fase semeiotica-testuale di analisi del testo e del linguaggio filmico, disinteressata alle vicende personali dell’autore, e finalizzata alla costruzione di un modello da riapplicare nell’ambito della prassi psicanalitica.
L’ambito pi� strettamente psichiatrico evidenzia utilizzazioni del cinema a livello sperimentale come mezzo terapeutico, filone poi soppiantato dal video, o come mezzo espressivo-documentativo, o come fenomeno culturale su cui studiare la rappresentazione della psichiatria stessa (16) (17). Da questa ultima ottica, che si rivolge alla cinematografia di fiction, derivano studi sulle caratteristiche personologiche dello psichiatra e dello psicoterapeuta cinematografici ma anche sulla rappresentazione della malattia mentale e le relazioni con il problema eziopatogenetico (2) (18) (19). Alcuni si sono spinti nell’area della diagnosi andando ad applicare i criteri diagnostici del DSM III ad alcune note pellicole d’interesse psichiatrico (20).
Un altro terreno d’incontro tra cinema e psichiatria � quello della didattica, della formazione e dell’aggiornamento: si tratta di occasioni poco specifiche in cui si tende ad utilizzare film o spezzoni di film come esemplificazioni di situazioni psichiatriche, il pi� delle volte con funzione d’intrattenimento o di stimolo per gruppi di discussione o semplicemente di �coloritura espressiva�, di svago, nell’ambito di congressi e seminari clinici.
In questo lavoro si utilizza un approccio fenomenologico-descrittivo. I personaggi sono trattati come casi clinici. La loro storia, le relazioni interpersonali, le caratteristiche di personalit�, i sintomi, acquistano valore psicopatologico e clinico. Questo approccio appare particolarmente interessante nel caso del gioco d’azzardo perch� il cinema, come anche in campo psichiatrico qualcuno si auspica (21), sembra disinteressarsi della questione psichiatrica, trattando il problema del gioco da un punto di vista esistenziale, piuttosto che come disturbo clinico. Ne deriva una rappresentazione libera da forzature e stereotipizzazioni, frequente conseguenza dell’incontro tra registi e consulenti psichiatri e pi� in generale tra cinema e malattia mentale.
L’ipotesi � quella di verificare, attraverso una discussione clinica su �casi� cinematografici la eventuale corrispondenza con alcune osservazioni della pi� recente letteratura scientifica sul GAP (Tab. I).
Inquadramenti diagnostici e fenomenologia del GAP in psichiatria
Il GAP rientra nell’ambito della categoria dei Disturbi del Controllo degli Impulsi (DCI). Centrata sulle caratteristiche di contenuto di un determinato comportamento – presenza o meno di gioco d’azzardo – e sulla quantificazione delle conseguenze negative da questo derivate, la diagnosi si avvalora della descrizione fenomenica tipica di tutti i DCI, cio� la manifestazione formale del sintomo. Classicamente questa viene descritta come fasi sequenziali: la rappresentazione mentale dell’impulso a giocare, l’impossibilit� di astenersi dal passaggio all’azione associato ad una sensazione crescente di eccitazione, la scarica emotiva collegata all’azione e infine il sentimento di piacere e rilassamento. Possono accompagnarsi in taluni casi sensi di colpa connessi al comportamento manifestato. In tutti i DCI si pu� agevolmente ritrovare questa espressione fenomenologica indipendentemente dal contenuto del fenomeno psicopatologico, che sia l’impulso al gioco d’azzardo, a rubare, ad appiccare il fuoco, a mangiare, ad usare sostanze psicoattive, ecc. (22). Nella letteratura sul GAP � diffuso il riferimento a diverse forme cliniche, caratterizzate dalla prevalenza della fenomenica �impulsiva� o �compulsiva�. � evidente che lo stesso DSM-IV individua nell’ambito dei codici diagnostici alcuni item a carattere compulsivo e altri a carattere impulsivo, questi ultimi assimilabili in parte alle espressioni sintomatologiche tipiche delle tossicofilie e delle tossicodipendenze (Tab. II), ma non segnala l’opportunit� di effettuare una sottodiagnosi. Altri autori, integrando le descrizioni psicopatologiche classiche, postulano l’esistenza di 5 forme cliniche di GAP. Accanto alle gi� descritte forme impulsiva e compulsiva considerano la variante �sub-culturale�, a cui spetterebbe il compito d’inquadrare i giocatori d’azzardo professionisti con problemi maladattivi rispetto alle condotte di gioco, e la variante �sintomatica� a cui corrisponderebbe il GAP secondario ad altri disturbi clinici come l’episodio maniacale e i disturbi correlati a sostanze. In ultimo la forma �psicopatica� andrebbe riservata a casi di GAP a cui si associano gravi disturbi della personalit� con prevalente espressione antisociale (23).
In questo ultimo decennio sono state proposte nuove prospettive in campo clinico identificando una serie di disturbi che mostrano aspetti in comune con il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC). Queste comunanze tra disturbi sono state variamente definite dal concetto di spettro, continuum o di disturbi �DOC-related�. Il gruppo di Hollander (24)–(26) ha incluso il GAP nell’ambito dello spettro O-C sulla base di osservazioni di efficacia dei farmaci inibitori della ricaptazione della serotonina (SRI per gli autori anglossassoni), ipotizzando per questo che si possa parlare di una classe di disturbi accomunati dal medesimo determinante eziopatogenetico del DOC. Altri autori, pi� cautamente, hanno evidenziato le relazioni psicopatologiche esistenti tra alcune forme cliniche di DCI e il DOC. Hanno cos� osservato che il GAP potrebbe far parte di un continuum ossessivo-compulsivo (O-C) di cui il DOC rappresenta il disturbo paradigmatico di riferimento. In questa ottica si ritiene che le forme cliniche a prevalente sintomatologia compulsiva potrebbero avere maggiore dignit� diagnostica se inquadrate nell’ambito dei disturbi del continuum O-C piuttosto che in una categoria diagnostica eterogenea come quella dei DCI.
Alla base di questa osservazione vi � l’idea che il gioco patologico sia conseguenza di una compulsione piuttosto che di un impulso non controllato e che l’organizzazione psichica del giocatore patologico sia molto simile a quella del paziente ossessivo-compulsivo. Rispetto a questa ipotesi possono muoversi alcune evidenze disconfermanti (27):
a) evidenze psicopatologiche: manca l’aspetto intrusivo e afinalistico proprio degli impulsi ossessivi, raramente si evidenzia uno psichismo di difesa essendo il comportamento vissuto come egosintonico;
b) evidenze cliniche: manca una letteratura esaustiva sulla comorbilit� o familiarit� crociata tra GAP e DOC;
c) evidenze biologiche: il GAP sembra sotteso pi� da un problema di regolazione noradrenergica che serotoninergica.
Infine il gruppo di Tynes ha introdotto il concetto di �DOC-related� (28) che pone enfasi su alcune relazioni esistenti tra disturbi diversi tra cui il GAP e il DOC, utilizzando indicatori clinici come la comorbilit�, la familiarit� crociata, la buona risposta ai medesimi trattamenti.
Un’altra serie di studi mette in evidenza le analogie fenomenologiche tra il GAP e i Disturbi Correlati a Sostanze. In particolare l’Uso, Abuso, Dipendenza da Alcol risultano variamente in comorbilit� con il GAP. Recentemente si � evidenziata una vulnerabilit� genetica comune (29) e persino fattori predittivi comuni per questi disturbi (30). Relativamente ad altre sostanze di abuso (in particolare cocaina ed eroina) esistono numerose prove di una elevata comorbilit� con il GAP (31) (32).
Anche sul piano fenomenologico la dipendenza dal gioco d’azzardo del giocatore patologico si avvicina notevolmente alla fenomenica dei Disturbi Correlati a Sostanze (DCS). Nel Disturbo da Dipendenza da Sostanze lo stesso DSM-IV segnala che �nonostante riconosca il ruolo della sostanza nel contribuire a creare un problema psicologico o fisico (per es., gravi sintomi depressivi o danno a qualche apparato organico), la persona continua a fare uso della sostanza (Criterio A7). Il punto chiave nel valutare questo criterio non � l’esistenza del problema, ma piuttosto l’incapacit� del soggetto di astenersi dall’uso della sostanza a dispetto delle prove evidenti delle difficolt� che essa provoca�. La conseguenza sociale pi� evidente della negazione � la distorsione della realt�, piegata al bisogno di occultare le proprie abitudini e le conseguenze dannose a queste correlate e che accomuna il problema della dipendenza da sostanze e quello della dipendenza dal gioco d’azzardo. Altri aspetti comuni sono il ricorso ad azioni illegali e le gravi ripercussioni sulle relazioni interpersonali.
Oltre alla similitudine psicopatologica esiste una ampia casistica di comorbilit� longitudinale e trasversale tra i due disturbi (33) (34). Inoltre, con un’osservazione derivata dalla personale pratica clinica, ma non documentata in letteratura, si deve considerare la possibile familiarit� crociata tra i due disturbi (padri GAP – figli TD).
Relativamente alle relazioni con i disturbi dell’umore vi sono chiari elementi psicopatologici comuni, fra cui risaltano le modificazioni rapide dell’umore, tipo l’attivit� maniforme secondaria alle sessioni di gioco, i crolli depressivi e l’ideazione suicidaria, l’abuso di alcol e di altre sostanze stimolanti. Le indicazioni della letteratura sulla comorbilit� tra GAP e disturbi dell’umore appaiono discordanti (35) (36) mentre alcuni dati biologici appaiono a sostegno di fattori patogenetici comuni (37).
In ultimo si pu� considerare il problema delle forme subcliniche, vale a dire la possibilit� d’individuare un continuum tra la pi� svariate manifestazioni legate al gioco d’azzardo e la diagnosi di GAP. Tali forme, in particolare quelle problematiche da gioco in cui sono riconoscibili da uno a quattro dei criteri diagnostici del GAP, secondo il DSM-IV, sarebbero secondo alcuni (29) da considerare vere e proprie forme attenuate del GAP. In tal senso andrebbero studiate ed eventualmente trattate. Questo approccio trova sul piano clinico oppositori preoccupati che l’eccessiva patologizzazione dei comportamenti di gioco non comporti alcun vantaggio in termini di inquadramento diagnostico e di opportunit� di trattamento (38). Inoltre, un allargamento della diagnosi di GAP a forme comportamentali attenuate potrebbe fare ridurre sensibilmente la specificit� diagnostica di questo disturbo. Considerate le particolari caratteristiche cliniche – egosintonia, assenza di alterazioni di critica e giudizio, buone performance comportamentali, adeguatezza rispetto alle regole sociali connesse al gioco – al di fuori di episodi di esacerbazione acuta con rottura del funzionamento sociale e concomitanti disturbi dell’umore, appare discutibile l’opportunit� d’inserire tali manifestazioni comportamentali nell’ambito di un sistema nosografico.
Caratteristiche del campione e metodo
Solo alcuni tra i film visionati hanno fornito il personaggio chiave su cui sono state fatte indagini anamnestiche e diagnostiche (Tabb. III, IV, V). I restanti film, che animano in parte la discussione clinica, non presentavano quelle caratteristiche di esaustivit� sufficiente per un’analisi clinica del personaggio. Nel complesso si tratta di un campione eterogeneo (n = 23), estratto da 15 film commerciali, et� media tra i 40 e 50 anni, status sociale variabile con forti oscillazioni che vanno dalla miseria alla straordinaria ricchezza. L’orientamento � sempre eterosessuale, le relazioni sentimentali sono turbolente e profondamente segnate dalla condotta di gioco.
Relativamente ai giocatori professionisti si tratta perlopi� d’individui con una intelligenza acuta, veloce, abili conoscitori del genere umano, ma non di s� stessi. Le altre categorie di giocatori mostrano ampie sfumature cognitive, ma sempre nell’ambito del range di normalit�. I disturbi del comportamento in genere si concentrano sulla condotta di gioco, ma si intravedono problemi legali, precedenti penali, intrighi attuali o pregressi. Spesso al tavolo si bevono bevande alcoliche, al punto che si pu� sospettare in numerosi casi la presenza di un Disturbo Correlato a Sostanze. Nel campione da noi esaminato ci si � limitati a segnalare quelli di consumo di alcol in cui si poteva evidenziare un carattere di uso, abuso o dipendenza, tale soddisfare i criteri DSM-IV. Quando le informazioni non sono sufficienti si � cercato di utilizzare un criterio comparativo con il contesto sociale-ambientale in cui si sviluppa la trama.
Nella nostra casistica, solo Doc Holliday, giocatore professionista non patologico, consuma sostanze illegali.
Il problema pi� complesso di questo approccio metodologico � connesso con la formulazione della diagnosi in base al modello categoriale. I codici diagnostici sembrerebbero dare l’illusione di permettere la diagnosi indipendentemente dalla interazione diretta con l’individuo esaminato. La ricerca sembrerebbe confermare la correlazione significativa tra la diagnosi clinica e la diagnosi su materiale videoregistrato (39) ma le cose si complicano notevolmente quando si vanno a valutare i disturbi in comorbilit� e ancor pi� quando si affronta il problema della diagnosi di personalit� (40). Tenuto conto di queste limitazioni di carattere generale, si deve constatare che la diagnosi di GAP risulta agevole essendo basata su criteri puramente descrittivi e di �contenuto�. Il 40% (n = 9) del campione non soddisfa almeno 5 criteri per la diagnosi di GAP. Si tratta di giocatori professionisti o occasionali. Nel 40% (n = 9) dei casi esaminati si sono rilevati tratti narcisistici significativi.
� rilevante che quando ci� accade si tratta raramente di tratti isolati: si evidenziano in questi casi le caratteristiche tipiche dell’organizzazione borderline di Kerberg (41). Solo in quattro casi di GAP (17% del campione totale), si tratta di diagnosi �pure�, in cui il gioco patologico rappresenta il nucleo della psicopatologia attuale del personaggio. Abbiamo voluto differenziare i casi che soddisfacevano 4 criteri diagnostici del DSM-IV TR, definiti in linea con la letteratura �GAP subsindromici� (GAPs) dai casi �non GAP� (meno di 4 criteri diagnostici). Abbiamo inoltre scorporato i 10 Criteri Diagnostici e osservato la distribuzione con l’obiettivo di evidenziare l’esistenza di eventuali forme subcliniche (Tab. V, VI).
Fenomenologia del GAP al cinema
Generi e contesti sociali. Nella filmografia western, la societ� appare mobile e senza alcuna stabilit�, l’universo umano di cui si compone risulta costituito da figure isolate. Viaggiatori senza meta, i giocatori di professione (Doc), i predicatori, i fotografi, i venditori ambulanti, i cacciatori di taglie ed i conduttori di diligenze, rifiutano di integrarsi in una comunit� sociale. Eppure, l’immagine che le pellicole western ci restituiscono del giocatore sfuggente ed ambiguo e della giocatrice sensuale e scaltra non � di accessorio ambientale, ma di agente specifico di un �epoca mitica� della storia americana.
Il nesso tra societ� e gioco d’azzardo sembra evidenziarsi nel genere noir e nei suoi sottogeneri (poliziesco, gangster film, detective story, thriller). Nello spazio urbano che contraddistingue l’etichetta noir, il mondo della violenza, della corruzione e della malavita assume tra i propri connotati il gioco d’azzardo. Di frequente, nella cinematografia statunitense la citt� � la giungla d’asfalto, quella dei quartieri infimi popolati da emigrati e delle bische clandestine (L’uomo dal braccio d’oro), ma anche quella degli ambienti lussuosi in cui la ricchezza scivola elegantemente nell’illegalit� (Il grande sonno). Le incongruenze della civilt� urbana nelle commedie hollywoodiane pi� riuscite degli anni ’60 sfociano nelle nevrosi quotidiane di personaggi appartenenti alla middle-class. Compaiono �strane coppie� (La strana coppia) alle prese con problemi ricorrenti, individui comuni e singolari al contempo, immediatamente riconoscibili nella estremizzazione degli aspetti della personalit�. La passione per il gioco d’azzardo si determina come manifestazione di tratti caratteriali e non unicamente come componente della definizione ambientale.
La produzione italiana, distanziandosi dagli stereotipi d’oltreoceano, ritrae il mondo dei giocatori senza cedere n� al crudo realismo di maniera, n� allo sfarzo spettacolare. Professionista o meno, il giocatore italiano accompagna lo spettatore in un viaggio la cui meta non � l’imponente giostra di Las Vegas, oppure i cupi bassifondi newyorchesi (Rounders), ma una realt� multiforme d’individui accomunati dalla passione per il gioco (Lo scopone scientifico, Febbre da cavallo, Regalo di Natale).
Se un genere cinematografico si definisce per gli aspetti figurativi e narrativi, una partita a poker pu� configurarsi movente della fabula tanto in un film western quanto in una commedia. La posta in gioco non conosce limiti: un ranch (Partita d’azzardo), la fidanzata da sposare (Mi gioco la moglie a Las Vegas) o s� stessi (Azzardo). L’inizio dell’azione talvolta coincide con una perdita (Rounders, Azzardo) tanto scontata quanto funzionale al racconto che si dispiega e si costruisce sugli effetti della sconfitta e su i tentativi pi� o meno riusciti a farvi fronte, fino alla ovvia rivincita finale. Decisamente pi� difficile � imbattersi in un film forgiato prevalentemente sull’attesa dell’incontro fatidico e sulla partita da giocare, senza che essa sia la conseguenza di una disfatta. Il rischio, evidentemente, � che la dilatazione dell’attesa converga per lo spettatore nella noia piuttosto che nel suspense. Se per� il regista � Norman Jewison e gli attori sono Steve Mc Quinn ed Edward G. Robinson siamo in presenza di un autentico �cult movie� del gioco d’azzardo cinematografico: �Cincinnati Kid�.
Il gioco appare, talvolta, in pellicole che poco o nulla hanno a che fare con carte, roulette o bigliardi. Ad esempio in Io ti salver� di Alfred Hitichcock esso assume un ruolo inusuale, divenendo figura della produzione onirica, del sogno che, �giocando� con l’inconscio, sussurra la verit�.
Continuum tra gioco sociale, professionismo e GAP. Con buona approssimazione sembra possibile rilevare nella produzione filmica tre aree fenomenologiche parzialmente coincidenti con altrettante tipologie di giocatore: il giocatore d’azzardo professionista, il giocatore d’azzardo patologico e il giocatore occasionale di seguito definito come giocatore d’azzardo occasionale-emotivo. Tuttavia, per la sua specifica qualit� espressiva il cinema si riserva il diritto di �giocare� con la realt�. Magico caleidoscopio, il mezzo cinematografico consente di accedere a punti di vista inconsueti, a prospettive nuove ed inattese, emotivamente autentiche, ma lontane da una realt� che si vanta di essere assoluta e incontrovertibile. Per questo una rappresentazione del gioco d’azzardo all’interno di categorie rigide non appare possibile, non rende giustizia ai personaggi cinematografici e forse nemmeno agli esseri umani che li ispirano. In molte situazioni filmiche le tipologie sopraindicate sfumano l’una nell’altra. � il caso del giocatore professionista che, pur conoscendo perfettamente le regole del gioco e gli avversari, non riesce a controllare la propria emotivit�, e quasi si confrontasse per la prima volta con l’azzardo, cade nella trappola dell’avversario, perdendo tutto (Cincinnati Kid). Oppure � il caso del giocatore patologico che riconosce la propria identit� unicamente come professionista (Rounders). Talvolta, la professione pare divenire �maschera� che nasconde ed al contempo manifesta una patologia, divenendone sintomo. �Necessario ed istintivo contenimento� per incanalare problematiche complesse, in verit�, essa si rivela �rimedio� che non riesce a funzionare completamente (Lo spaccone).
Il fattore tempo. Determinante per distinguere le varianti di giocatori d’azzardo � il fattore tempo. Per quanto concerne il professionista, essendo la sua attivit� un mestiere, la continuit� temporale, solitamente accompagnata dalla �scientificit� nella scelta degli incontri e dalla programmazione accurata, appare qualit� specifica. Il gioco d’azzardo viene esercitato regolarmente anche dal giocatore patologico, ma, di norma, � rintracciabile una �continuit� progressiva�. La necessit� patologica di giocare si manifesta non solo nell’esigenza di puntare quantit� crescenti di denaro, o nell’incapacit� di resistere all’impulso, come accade a Nick, ma anche nel bisogno di dedicare porzioni progressivamente maggiori della propria vita al gioco, a discapito di ogni altra attivit� (Giocare d’azzardo, Rounders). Viceversa, la dimensione temporale in cui si colloca il giocatore durante il gioco � l’istante. Non esiste passato n� futuro, il tempo ridotto alla partita, alla scommessa ed alla mossa in corso, � costretto all’immobilit�, sospeso nel presente e dilatato all’infinito (Regalo di Natale, Lo scopone scientifico, Rounders, Bob le flambeur, Lo spaccone, Mi gioco la moglie a Las Vegas). I parametri spaziali e temporali non superano le frontiere del qui ed ora (�… � il momento che conta, l’attimo fuggente e la calma soprattutto la calma� Crimen). Per il giocatore le notti si confondono nei giorni e le ore svaniscono nei minuti (Bob le flambeur, Mi gioco la moglie a Las Vegas). In tali circostanze spesso il consumo di alcol diviene �necessario� ausilio per tollerare tensioni fisiche ed emotive, altrimenti insostenibili (Lo spaccone, Lo scopone scientifico, Bob le flambeur).
Talvolta, si assiste al sovvertimento del ritmo di vita, mentre nei casi pi� gravi viene smarrito ogni ancoraggio alla realt� (Giocare d’azzardo).
Il nemico da battere. Il gioco d’azzardo si risolve, in definitiva, in una �resa dei conti� in cui il reale nemico del giocatore non � l’avversario. Al tavolo da gioco, come in uno specchio, il giocatore proietta la propria immagine nell’altro. Animato dalla volont� di mettersi alla prova e di sondare la propria potenza e abilit� (Lo scopone scientifico: George Dice che gioca per mettere alla prova la sua capacit� di affermarsi… l’idea di essere sconfitta la rende furiosa; Rounders: Mike Il primo premio del campionato mondiale di poker � un milione di dollari, posso vincerlo? Non lo so, ma voglio scoprirlo), avido di impadronirsi dei segreti dell’alea, dominandola (Crimen, Rounders, Giocare d’azzardo, Cincinnati Kid, Bob le flambeur) il giocatore cinematografico sembra innanzitutto sfidare l’altro s� stesso, �l’ombra� di cui teme il sopravvento. Traspare spesso la necessit� di attribuire al �doppio� di s� con cui si scontra una sembianza od almeno un nome. Se non � la fortuna o il destino (Bob le flambeur), si tratta di una loro manifestazione contingente e accidentale: �l’uomo da battere� (Lo spaccone: �Lo batter�, signore, l’ho battuto tutta la notte e lo batter� tutto il giorno. Io sono il pi� forte che hai conosciuto, sono il pi� forte di tutti! Anche se mi batti resto il pi� forte�). Al vuoto dell’esistenza ed alla noia si contrappone specularmente il �pieno� delle sensazioni ed il piacere del rischio (Regalo di Natale: Santelia �…Non fa’ parte delle regole del gioco, ma essendo io il vincente … mi sento di poterle offrirle una terza strada senza che qualcuno abbia qualcosa da obiettare: pu� alzarsi, infilarsi il cappotto, risalire sulla sua auto e andarsene, senza avere perduto nulla�. Franco �Cio� lei mi abbonerebbe tutto?�. Santelia �…Lei non sapr� mai con quale punto l’ho sfidata a giocarsi duecentocinquanta milioni, � l’unica condizione che le ho posto e mi sembra un dettaglio trascurabile�. Franco �Vedo i suoi duecentocinquanta milioni…�. Santelia �…Era l’unico modo per convincerlo ad accettare… era insopportabile per lui andarsene, senza sapere i miei punti… ci avrebbe ripensato per tutta la vita�).
Gioco, dubbio e ossessioni-compulsioni. Non risultano evidenze cinematografiche a favore di una continuit� psicopatologica tra impulso al gioco e ossessioni-compulsioni. La caratteristica comune del comportamento di gioco appare assimilabile ai comportamenti disinibiti, irrefrenabili, incontrollati di Karl Jaspers, di chiara natura impulsiva in quanto non vissuti come estranei e sempre con caratteri egosintonici (Azzardo). Quando si intravede la resistenza, come nel film Black Jack, questa � fuori dalla coscienza, delegata ad un altro personaggio: Nick �Voglio puntare diecimila�. Cassie �Vai a casa Nicki�. Nick �Non ci riesco, non ci riesco Cassie, giochiamo�. Quando � in scena un vero ossessivo (J. Lemmon) come ne La strana coppia, appare cos� preso dai rituali, dai controlli e dalle angosce (ossessione del suicidio) da risultare l’unico di un inguaribile giro di giocatori d’azzardo, a stare lontano dal tavolo da gioco.
In bilico tra i due estremi tutto o niente il giocatore � intrappolato in una logica tanto essenziale quanto falsa e paradossalmente �sicura�. Il rischio, circoscritto al gioco, resta escluso dalla �normalit� della vita, estremamente pi� �pericolosa�, complessa e misteriosa nella sua imprevedibilit� di qualsiasi partita a poker e biliardo. Tutto � pi� confuso e ambiguo nella vita, non ci sono strategie o metodi, scala reale non batte colore, i �punti� che consegnano le vittorie e le sconfitte non sono stabiliti a priori. Viceversa, nel gioco d’azzardo non esistono sfumature, dubbi, ma regole certe, si � vincenti o perdenti in modo netto e forse consolatorio. In questo il gioco anche al cinema ha quel colorito ossessivo, che nella letteratura stimola grandi discussioni psicopatologiche. Niente che abbia a che vedere con la diagnostica del DOC, piuttosto un sistema difensivo rispetto al dubbio, un’organizzazione psicoastenica della personalit�, una grande abilit� nel muoversi compostamente in un sistema di regole, di comportamenti, di manifestazioni formali che sembrano contenere la trasgressione che si nasconde in ogni giocatore d’azzardo, l’onnipotenza distruttiva che mina ad ogni scommessa il rapporto con la realt�, con le certezze �misere� della vita quotidiana. � questo mondo anti-ossessivo che fascina la protagonista psicoanalista de La casa dei giochi. Lei che vive il successo della sua professione, si lancia con discutibile seriet� psicoanalitica, in un affare di debiti di gioco nel tentativo di salvare un paziente giocatore patologico. Ma anche in questo caso, tra imbrogli, truffe, scommesse e spunti cleptomanici, sembra essere la disinibizione degli impulsi il tema dominante della storia. L’ignara maestra e supervisore, a cui viene intenzionalmente occultato il nucleo principale del problema, svolge la funzione di ridurre il funzionamento delle istanze superegoiche facilitando l’espressione istintuale.
Oppure si pu� citare la curiosa risoluzione del film Lola corre, graziosa parodia del caso e degli eventi minimali che possono cambiare il corso della vita. La stessa vicenda si sviluppa in tre episodi successivi, differenziati nell’epilogo per microeventi intercorrenti, scelte improvvise e apparentemente di poco conto che significano la morte di lui, la morte di lei, o il ricongiungimento. La soluzione magica dell’intreccio � segnata da una occasionale puntata alla roulette, tutto su un numero, che fa volgere l’ultimo episodio verso l’inattesa formula del lieto fine.
Gioco e sostanze psicoattive. La rappresentazione cinematografica propone in chiave simbolica l’associazione gioco-sostanze nel film di Mike Figgis Via da Las Vegas. Lui alcolista sulla via dell’autodistruzione suicidaria, lei prostituta con vocazione alla �Io ti Salver�, sullo sfondo l’indifferenza di una Las Vegas che rincorre le proprie scommesse. L’umanit� � narcisiticamente raccolta nella propria contabilit� e non pu� accorgersi dell’altrui – n� della propria – sofferenza. L’unica speranza � l’ascolto invisibile di uno psicoanalista che accoglie la disperata sofferenza di lei ma per tutto il resto l’esito � segnato, non ci sono colpi di scena ne soluzioni miracolistiche. Un’altra pietra miliare � L’uomo dal Braccio d’Oro. L’associazione anche in questo caso � libera. Lui � un eroinomane segnato negli affetti e coinvolto in una relazione con una grave isterica. Lavora come crupier e il gioco d’azzardo � il suo mondo esterno-interno, � il luogo in cui vale qualcosa, in cui la patologia c’� ma non si vede, troppo imbrigliata com’� in una magica tela fatta di routine comportamentali e idee prevalenti.
Dall’altra parte del mondo, lontani da Hollywood e dai grandi successi cinematografici, la storia si ripete e gioco e sostanze si incrociano nella bisca clandestina di un gruppetto di balordi spacciatori, alla periferia di Bari. La rappresentazione del giocatore Lillino (Pino Sinise) in La Capagira, � di quelle da manuale. La moglie che sa tutto, esasperata e nello stesso tempo rassegnata, lui che mente di fronte all’evidenza, il gruppetto di giocatori di videopoker minacciosi, ambigui personaggi camuffati da gente comune. In pochi metri di pellicola c’� l’ambiente di confine con la malavita, le ambiguit� sociali, la paura del giocatore, la dipendenza, la rassegnazione e il drammatico mondo delle relazioni interpersonali. Ma anche in questo caso la relazione gioco e sostanze � indiretta: giocatori e tossicodipendenti sono vicini in quanto bisognosi di un offerta che si raccoglie sotto lo stesso tetto.
Gioco e Disturbi dell’Umore. Lo sfondo depressivo caratterizza diffusamente tutti i film osservati. L’esaltazione della sessione di gioco, a tratti vera crisi maniacale (Crimen), lascia il posto ad una solitudine desolante, al vuoto della vita, ai sensi di colpa (Regalo di Natale). In Azzardo la disforizzazione ingravescente caratterizza le giocate. Ellen ha perso s� stessa al gioco, e sembra andare alla deriva, in una sorta di abbandono suicidario. Oscar (La strana coppia) combatte con l’amico che tenta continuamente di uccidersi, ma � lui stesso a non avere pi� molto da perdere. Del giocatore si apprezza la capacit� di controllare l’emozione (DOC, Cincinnati Kid, Timmy Corman, Lancey Howard) ma a tratti il controllo sfocia nell’anaffettivit�, nell’apatia.
Giocatore d’azzardo professionista. Un rapido sguardo alla filmografia internazionale sembra indicare una certa predilezione da parte delle produzioni cinematografiche per il giocatore di professione. Muovendosi in racconti che fanno capo ai molteplici generi (western, avventura, commedia, drammatico), tutti i giocatori professionisti hanno in comune una caratteristica: la capacit�, o almeno l’intenzione, di �raffreddare la passione per il gioco in un mestiere�, in un sistema pi� o meno legale e in un metodo pi� o meno perfetto per vincere (Rounders: Mike. �…giocare per vivere � come ogni altro lavoro, non rischiare mai troppo, tira via quanto basta, il tuo scopo � vincere bene quando ti va’ bene, continua a puntare finch� girano le carte, se smettono di girare lascia perdere, non buttare via i soldi per niente…�, Lo Scopone Scientifico: Richetto �Richetto perde solo quando vuole… vinco quanto basta per condurre una vita onesta e decorosa, vinco, mi accontento di trecento, quattrocento mila al mese, non mi faccio mancare nulla, ho l’appartamento al centro… a me le carte mi vogliono sempre bene perch� sono un giocatore di professione conduco una vita regolata come un campione sportivo…�). Nel caso in cui tale facolt� di utilizzazione razionale del gioco d’azzardo venga meno il professionista si scompensa (Lo spaccone); la ferita e il crollo dell’onnipotenza narcisistica espongono questi soggetti al rischio di gravi disturbi dell’umore. Quale � il motivo che induce a divenire un giocatore per professione? La possibilit� di un rapido e facile guadagno (Lo scopone scientifico)? Il desiderio di essere il migliore (Cincinnati Kid, Lo spaccone)? Il piacere di osservare gli altri perdere (Regalo di Natale), o la voglia di sfidare la fortuna e il destino (Rounders)? Forse c’� un po’ di tutto questo in ogni professionista cinematografico, seppure, enfatizzando un aspetto o l’altro, si delineino i molteplici modi in cui � esercitato il mestiere del giocatore e, conseguentemente, differenti personalit�. � da segnalare una evidente illegalit� sia nell’ambiente frequentato dai professionisti, sia nelle azioni commesse (Bob le flambeur, Rounders), seppure sia rara la diagnosi di personalit� antisociale (Mi gioco la moglie a Las Vegas). Malavita, alcool, fumo, priv� grigi e senza luce ed atmosfere notturne si configurano spesso elementi essenziali nel connotare il terreno esistenziale in cui si muove il giocatore professionista, in bilico tra ebbrezza ed impassibilit�, coinvolgimento e distacco, in lui gioco e vita si equivalgono �A un tratto sento il braccio che si scioglie e la stecca � come una parte di me, sai sembra viva, ha i nervi dentro…� (Lo spaccone). Al professionista, per lo pi� senza passato, solitario e libero da qualsiasi vincolo affettivo e sociale, il gioco d’azzardo non sottrae nulla. Emozioni e sentimenti sono relegati alla superficie, quasi fossero �immobilizzati sull’epidermide dell’anima�, ove non possono distrarre o infastidire. Forse � per questo che nel giocatore di professione non sembra esserci spazio per la compassione, il dolore, l’amicizia o l’amore sostenuto da progettualit� (Lo spaccone: Charlie �Eravamo soci, eravamo pi� che soci… era come un figlio… Lui crede che mi importi dei soldi, mi importa di te. A te importa di me Eddie?… Siamo stati tanto insieme, giorno e notte e adesso mi dici addio?�. Eddie �… Continui a non capire. Sei nato un ometto e un ometto morirai … sdraiati e muori per conto tuo, non tirarmi dietro� Cincinnati Kid: Christian �Non hai mai detto niente riguardo noi due�. Cincinnati Kid �… dopo la sfida sar� il campione, sar� il migliore di tutti, la gente vorr� sedersi al mio tavolo solo per dire di avere giocato con il campione e questo io diventer� … che cerchi il matrimonio?� Lo spaccone: Sara �Tu fingi con me Eddie, fingi sempre … quando ti sentirai di tornare, tornerai e mi amerai e poi te ne andrai ancora. � questa la tua idea dell’amore?�. Eddie �Io non avevo nessuna idea dell’amore e neanche tu, se l’avessimo incontrato per la strada non l’avremmo riconosciuto�. Sara �Io l’avrei riconosciuto, io si, Eddie … Io ti amo … Cosa vuoi farne di me?�. Eddie �Quale � la tua idea dell’amore, la catena?�).
Nel caso in cui il professionista prenda coscienza del proprio gelo affettivo, tale consapevolezza diviene causa di un mutamento profondo (Lo spaccone: Eddie �l’abbiamo ammazzata noi due e che brutta morte le abbiamo dato… a te forse non � rimasta sulla coscienza… ma � rimasta a me… io l’amavo Bert e l’ho barattata con una partita�).
Giocatore d’azzardo patologico. Presenti frequentemente nelle pellicole cinematografiche, seppure non nello studio dello �psichiatra fiction� (se ne intravede uno nella Casa dei Giochi), i giocatori patologici mostrano un comune denominatore, in loro la �passione� riesce a realizzarsi unicamente come �eccesso�: smisurate somme di denaro, sproporzionata fiducia nel caso ed in s� stessi, smodato consumo di tempi ed energie. La passione, recuperando il proprio significato di dolore, pena e sofferenza, diviene patologia. Eppure, nelle pellicole raramente si accenna ad una malattia determinata dal gioco d’azzardo. Nel caso in cui venga suggerita la patologia (Azzardo: Avvocato �Ho visto tanta gente che si diverte al gioco, ma per voi � una vera malattia… Ellen dovete mettere assolutamente il cervello a partito, la morte di Tom vi ha colpito, ma non dovete abbruttirvi per questo non siete la sola ad avere perso il fidanzato in guerra) ad essa si abbina la cura cinematografica per eccellenza, l’amore il cui potere terapeutico sfiora il miracolo.
Manifestazione tipica del giocatore patologico cinematografico � la menzogna. Se il professionista, uscendo allo scoperto, raramente si trova nelle condizioni di dovere mentire, il giocatore patologico � identificabile anche per tale necessit�. � costretto a nascondere la propria �inclinazione� non tanto per proteggere dagli effetti devastanti del gioco chi gli � accanto, quanto per continuare a giocare (Regalo di Natale, L’oro di Napoli, Crimen, Azzardo, Rounders), oppure per fare fronte alle inevitabili conseguenze finanziarie delle proprie puntate (Giocare d’azzardo). La brama di giocare vince sensi di colpa, ricordi e promesse, perci� la menzogna viene ad articolarsi come naturale e consequenziale strumento di mantenimento di un sistema di vita, via via orientato integralmente al gioco. Non resistono affetti, non esistono sogni, progetti o pericoli, tutto si annulla alla presenza invasiva della patologia (Crimen: Eleonora �Alberto sei incredibile, non sei nemmeno venuto in albergo, sei sceso dal treno e ti sei precipitato a giocare… guarda come sei ridotto, sporco e sudato, non ti sei nemmeno cambiato la camicia, scommetto che non hai nemmeno mangiato�. Alberto �… Scusami, cara ho l’otto in calore … senti cara vuoi giocare anche tu c’� l’otto in calore, giocami anche il sette�). C’� chi rinuncia ad una sicura carriera di avvocato e ad una vita sentimentale appagante per seguire il proprio destino di giocatore (Rounders), c’� chi non si accorge dei tradimenti della moglie, perch� totalmente assorto dalla roulette (Crimen), c’� chi non � in grado di riconoscere situazioni� di rischio e delega ogni decisione al lancio di una moneta (Azzardo) e c’�, infine, chi � cieco di fronte al disagio ed alla angoscia dei figli (Lo scopone scientifico), oppure si ritira dal proprio ruolo nei loro confronti (Giocare d’azzardo: Marito di Anna �Anna si pu� sapere cosa ti passa per la testa? C’� la casa, in uno stato, fa’ pena, il ragazzo tutto il giorno davanti alla televisione, Paola dov’�? � sparita …�). Nel giocatore patologico (Rounders: Mike �Ieri notte mi sono seduto a quel tavolo e mi sono sentito vivo per la prima volta da quando ho perso al club di KGB�. Jo �Tu ti sei risentito vivo per la prima volta ad un maledetto tavolo di poker? E con questo cosa pensi che dovrei capire?�) il gioco �prevale� sulla vita, sostituendola, a differenza del professionista nel quale i due termini sono sostenuti da una gelida e rigida equivalenza. Non deve stupire, perci�, se la realizzazione del desiderio di giocare esige costi altissimi sia dal giocatore patologico, sia da chi gli � vicino. Non di rado la solidit� di una coppia (Lo scopone scientifico, Crimen, Mi gioco la moglie a Las Vegas) viene messa a dura prova. In tale caso la passione per il gioco si impone perch� in grado di evidenziare dinamiche coniugali conflittuali latenti (Lo scopone scientifico: Antonia, �…Siamo una coppia quasi imbattibile�. Peppino �E perch� siamo imbattibili? Perch� io e mamma ci vogliamo bene, andiamo d’accordo, ci basta uno sguardo a noi ci siamo gi� capiti, il gioco � coppia � tutto li, ecco perch� stasera siamo sicuri �, Lo scopone scientifico: Antonia �Non ti voglio pi� vedere … Ci aveva due carte e mi butta quella sbagliata …�. Peppino �… Dammi ancora un po’ di fiducia, magari per l’ultima volta … non credere che sia tutta colpa mia …�, Antonia �… Ma � mai possibile che ti va’ tutto male … che grande sbaglio ho fatto a non sposare Richetto�).
Il personaggio preso dalla morsa del gioco � di film in film una madre di famiglia (Giocare d’azzardo), un �borgataro� disperato, una miliardaria americana con un segretario come unico e fedele compagno (Lo scopone scientifico), un divorziato che divide l’appartamento con un amico ossessivo e ipocondriaco (La strana coppia), un conte interdetto legalmente per le perdite al tavolo da gioco (L’oro di Napoli), una ricca ereditiera segnata da un evento luttuoso (Azzardo). Mille racconti per mille protagonisti che in genere hanno molto da perdere, o hanno perso molto a causa del gioco (criterio diagnostico A 9 sempre presente). Spietatamente democratico il gioco d’azzardo sortisce i propri effetti indipendentemente dal contesto economico, sociale e culturale dei giocatori, accomunati dall’impegno con cui si dedicano alla propria passione. Desiderio di tutti sembra essere non tanto vincere, quanto carpire e possedere i segreti del gioco, registrando maniacalmente su un quaderno i numeri usciti al lotto (Giocare d’azzardo), individuando nel �passo del capitano� la causa per cui � inevitabile perdere alla roulette (Crimen), oppure esercitandosi in prove statistiche (Cincinnati Kid). Non avere il potere di determinare con la propria volont� gli eventi � la reale sconfitta (Azzardo: Anna �Se viene testa aumenta …, se viene croce comincio a giocare …, croce, ah ma non vale, per terra non vale�). Piacere autentico � constatare che si avvera quanto � stato previsto e ipotizzato, seppure sembri il gioco in s� a condurre ad una intensa eccitazione, uno stato febbrile che sfocia nell’agitazione motoria (Crimen �Il commendatore saltava da un tavolo all’altro come un grillo�), nella loquacit� (Lo scopone scientifico), nell’impazienza (L’oro di Napoli) e nello sfaldamento delle istanze morali e dei freni inibitori (Azzardo). Tuttavia, non di rado nei momenti critici il giocatore mostra un solido dominio di s� (Rounders, Regalo di Natale).
Talvolta, il giocatore sembra avere bisogno di un pretesto in cui trovare riparo da possibili sensi di colpa, di un’occasione per mettersi al tavolo verde. Movente del gioco, almeno in apparenza, non � il gioco. Giocare d’azzardo diviene conseguenza di un incontro con gli amici (Regalo di Natale), strumento per fare fronte ad una situazione economica disastrosa (Lo scopone scientifico, Regalo di Natale) e mezzo per la realizzazione di un progetto accarezzato tutta la vita (Giocare d’azzardo: Anna �Pensa come si potrebbe vivere bene, il meglio di tutto, senza preoccupazioni, non dover di pendere da nessuno e poi viaggi, feste, vestiti, sono dieci anni che voglio andare a Parigi, ma che Parigi in America … tac basta un colpo e sei bello, ricco e felice�) Quest’ultima � una situazione filmica non insolita nella produzione cinematografica italiana. Ma, seppure motivato dal desiderio di riscattarsi da una condizione di vita disperata (Peppino in Lo scopone scientifico), il giocatore patologico � indotto dalla �passione� a non fermarsi, neppure nell’eventualit� in cui sia stata raggiunta una somma sufficiente al conseguimento del proprio scopo (Antonia in Lo scopone scientifico).
Giocatore d’azzardo occasionale-emotivo. Il giocatore occasionale-emotivo si differenzia dalle precedenti tipologie di giocatore, innanzitutto perch� si dedica al gioco �occasionalmente�. Non frequenta regolarmente, o cerca di non farlo, casin�, bische, o circoli, spesso si accosta all’universo del gioco d’azzardo per caso, curiosit�, noia o per desiderio di migliorare la propria situazione economica (Crimen: Marina �In quel momento non pensavo che al negozio, al sogno di tutta la mia vita, a un negozio bello elegante e tutto nostro�).
Ricorrendo al nesso gioco-vita come criterio distintivo nell’analizzare quest’ultima tipologia, si potrebbe formulare un’ipotesi. Se nel giocatore patologico il gioco prevale sulla vita e nel professionista i due termini si equivalgono, nel giocatore occasionale-emotivo gioco e vita appaiono in conflitto per dominare l’uno sull’altra o viceversa. La vera partita � questa e la posta in gioco � pi� elevata di qualsiasi cifra. Il giocatore occasionale rischia molto, corre il pericolo di inoltrarsi nella strada del giocatore patologico a folle velocit�. Il giocatore occasionale sembra capace di mantenere un controllo sui propri impulsi. Ma quando l’equilibrio si rompe, � il caso letterario di Gioco all’alba di Schnizler, il decorso pu� essere fulminante. Manifestazione tipica del giocatore occasionale-emotivo cinematografico � la �distanza parziale e temporanea da s� stesso�. Questa tipologia di giocatore, infatti, aggira i propri freni inibitori, supera timori e scrupoli e �si lascia andare�. Per qualche istante la tensione al piacere ha il sopravvento. Sebbene reagisca emotivamente agli stimoli e sia in preda alle emozioni del momento, il giocatore occasionale ha la sensazione di essere lucido e percepisce s� stesso come in grado di tornare ad essere padrone della propria esistenza. Nella maggior parte dei casi � cos�, quasi che il gioco fosse un’eccezione in una vita ordinaria, una pausa da s� stessi, una concessione a dispetto delle �regole� morali. L’oscillazione tra i due estremi in lotta costituisce l’essenza dell’atteggiamento nei confronti del gioco. Assente e presente al contempo, il giocatore occasionale-emotivo mostra attrazione e diffidenza per l’azzardo. In chi non ha dimestichezza con il tavolo verde l’ambivalenza nei confronti del gioco sfocia nell’incertezza circa la mossa da compiere e nell’emotivit� a stento trattenuta, mentre il piacere del rischio si confonde con il desiderio di rivalsa (Marina in Crimen), con la voglia di sfuggire alla noia, alle difficolt� quotidiane o ad una realt� esistenziale insoddisfacente. Il gioco d’azzardo non � ancora una presenza invasiva ed annullante, non � unica e necessaria motivazione al gioco, la passione non � �morbo� o �vizio�. Talvolta, il giocatore occasionale-emotivo � stato in passato un giocatore patologico. In questo caso, si evidenziano molti dei sintomi �classici� della patologia, ma ad essi si accompagna la �consapevolezza� della propria �passione-prodromo� (Bob le flambeur: Bob �La mia vita � una sfilza di fesserie, da ragazzo ero scusabile…� �I cavalli danno la certezza di finire all’ospizio�, Black Jack: Nick �Se avessi vinto i duecentocinquanta mila, avrei cercato di raddoppiare, sono un disgraziato�). Forse per questo il protagonista di Bob le flambeur, si impone di non giocare fino a quando la rapina, il �colpo� al casin� non sia stato concluso. � sufficiente che Bob si avvicini al tavolo verde, in attesa dell’ora stabilita, perch�, dimenticandosi del piano, torni preda della passione.
In chi � stato un giocatore patologico pare emergere una �sensibilizzazione� al gioco d’azzardo che si evidenzia nell’incapacit� a resistervi, se non restandone a distanza. Nelle pellicole cinematografiche �una completa guarigione� non sembra possibile. La �ricaduta� � sempre in agguato e la si pu� sfuggire soltanto sottraendosi totalmente e definitivamente al tavolo da gioco.
Comportamenti tipo gioco d’azzardo nelle condotte ad alto rischio
Vi sono condizioni di chiara natura psicopatologica in cui domina la condotta di rischio. Spesso si configurano nell’ambito di sfide, scommesse, bravate, in cui la posta in gioco � la vita stessa del giocatore. Le caratteristiche dominanti di tali manifestazioni sono la egosintonia, la freddezza emotiva e la scarsa considerazione per le conseguenze di un eventuale esito negativo, l’eccitazione spesso mascherata che accompagna l’esecuzione della prova, l’onnipotenza e le fantasie d’indistruttibilit�, la tendenza a ripetere. Tali performance spesso si raccolgono intorno ad un gioco strutturato, di cui vanno rispettate le regole. Possono camuffarsi con attitudini pseudosportive, abilit� intellettive, fisiche, capacit� di sopportazione. Si tratta di forme che compaiono frequentemente nell’adolescenza o nella giovinezza, in cui � presente la compromissione di diverse aree della personalit�, ma su tutte domina il discontrollo degli impulsi. Le caratteristiche comuni con il GAP, nelle sue forme pi� gravi, sono evidenti (42). Il cinema � da sempre molto interessato a questi fenomeni, che presentano una elevata e macabra spettacolarit�. In questa sede non si tratter� dei problemi relativi alle funzioni di eventuale amplificazione indotta dal cinema su fasce d’individui a rischio, con scarsa strutturazione della personalit� ed elevata tendenza alla imitazione e alla identificazione. La casistica filmografica potrebbe essere assai ampia. Rimandando a successivi approfondimenti si individuano come modelli filmografici di riferimento quattro �cult� che sembrano rappresentare bene le possibili espressioni sintomatologiche di questa forma �maligna� e atipica di GAP.
– Giovent� Bruciata. Il titolo originale (Rebel without a cause) fornisce indicazioni preziose per la lettura del film. Una ribellione apparentemente priva di giustificazioni si evidenzia nel protagonista, un ragazzo ricco, con una infanzia serena e genitori che lo circondano e forse lo soffocano di ogni attenzione. La ribellione � senza causa perch� � riconducibile all’indefinibile sofferenza e solitudine alla quale sono condannati gli adolescenti che cercano di divenire adulti. Di fronte all’urgenza con la quale gli si chiede di crescere, di fronte a scelte che implicano l’assunzione di responsabilit�, emerge la paura.
Il seme della ribellione � nell’adolescente, in quanto tale, a prescindere da qualsiasi motivazione.
Nella �giovent� bruciata� � vissuta totalmente la situazione contraddittoria e ambivalente che sperimenta l’adolescente, combattuto tra il bisogno di protezione e il desiderio di autonomia. La �corsa del coniglio� � circoscrivibile alla necessit� di sfidare la paura, giocando con la propria e con l’altrui morte. Vincere la prova significa avvicinarsi all’immagine ideale, mantenere s� stessi nel mondo dell’onnipotenza infantile. Nella folle corsa la donna, oggetto di sfida e premio del vincitore, � nel centro del dramma e del fotogramma, � nucleo del �gioco� in cui la morte, irrompe imprevedibilmente, seppure apparentemente ricercata.
La costellazione psicopatologica pu� essere quella della depressione narcisistica. I disturbi in comorbilit� con il GAP sono la distimia ad esordio precoce e i disturbi della personalit� del gruppo B (antisociale, borderline, istrionico e narcisistico).
– Il settimo sigillo. Un cavaliere tornato dalle crociate, sfida la Morte, venuta prenderlo, ad una partita a scacchi, e stipula un accordo: avr� salva la vita finch� durer� l’incontro. Le fasi della partita segnano il percorso spirituale del cavaliere. Il gioco intellettuale dell’allegoria e dei simboli e quello degli scacchi respirano del dubbio, della sete di conoscenza e della voglia di certezza del cavaliere, fino alla implorazione finale della misericordia di Dio. Il protagonista all’inizio della azione � certo di potere sconfiggere la Morte grazie alla propria maestria agli scacchi ed alle strategie sconosciute all’avversario. Essendo in gioco la vita, nel cavaliere traspare una �eccitazione� che induce ad una grandiosit� di giudizio riguardo alla propria abilit� e capacit�. Nel corso di un simbolico itinerario segnato dai drammi e dalle tragedie umane la posta in gioco si trasforma e conseguentemente anche l’atteggiamento nei confronti della partita a scacchi. Il cavaliere si risolve a sottrarre dalla morte non s� stesso, ma altri esseri umani (�voglio usare il tempo che mi � concesso per un’azione utile�). L’autostima ipertrofica e l’egocentrismo svaniscono nella presa di coscienza della umanit�, nel riconoscimento di s� stesso nel volto degli altri.
In contrasto con la lentezza di questa magistrale pellicola la costellazione di comorbilit� con il GAP � quella degli episodi maniacali, ipomaniacali e della bipolarit�.
– Il cacciatore. L’inizio coincide con l’applicazione di una ben definita regola espressa nella teoria dell’unico colpo: �Il cervo non ha fucile. Deve essere preso con un colpo solo, altrimenti non � leale�. Il rituale della caccia consente di sostenere il ruolo di alfieri dell’etica della guerra. Non c’� consapevolezza dello strazio e della violenza. Ma la guerra vera vanifica ogni etica, resta solo l’orrore di �volontari� partecipanti alla �roulette russa�. Costretti a puntarsi un’arma alla tempia per il sadico piacere del nemico, che scommette denaro sulla morte, i prigionieri �giocano� la propria sorte, affidandosi ai colpi di pistola a vuoto o a segno.
Nel degrado di uno scenario urbano da cui fuggono uomini e valori si assiste ad un gioco spietato e disumano: la roulette russa effettuata non per coercizione, ma per follia.
A causa della guerra, l’uomo, da macchina per uccidere, diviene delirante macchina da gioco. Recuperare un barlume di coscienza significa smarrire il proprio ruolo di giocatore invincibile e alla deflagrazione spirituale si affianca necessariamente quella fisica. Giocare consapevolmente con la propria morte diviene speculare allo �scommettere� incosapevolmente sulla morte di altri esseri umani, combattendo. L’incapacit� di tornare a vivere quando la morte si � confusa nella vita, sostituendola, conduce alla ricerca di uno stato alterato di coscienza, ad una percezione allucinata in cui la tendenza omicida si rovescia in quella suicida.
La costellazione di comorbilit� con il GAP � quella dei disturbi correlati a sostanze e del disturbo post- traumatico da stress.
– I duellanti. L’azione principale del film, il duello, � una coazione a ripetere. I personaggi sono figure archetipiche con un nome e un’identit� contingenti, sono immagini di una lotta irriducibile e senza scopo. Personaggi senza passato e senza futuro si confrontano unicamente con il presente, con azioni non riconducibili ad alcuna logica, bens� ad impulsi che innescano reazioni.
Impossibile rintracciare una giustificazione plausibile che motivi un duello fine a s� stesso, in cui i protagonisti si perdono, senza capire perch�. Si tratta di un duello �necessario� la cui impossibilit� di esaurirsi in un unico scontro accidentale valido una volta per tutte, equivale all’incapacit� dei personaggi a porvi fine. In individui trascinati ed obbligati a compiere atti che forse non vorrebbero attuare, ma da cui non riescono a sottrarsi, la lotta si propone e si impone come condizione esistenziale, essenziale alla vita. L’assoluta solitudine dello scontro irrazionale dal quale non si � in grado di uscire, non � cancellata neppure dalla �vittoria�, perch� non c’� nulla al di l� della eliminazione dell’avversario. Nella coazione a ripetere il vinto vincola a s� il vincitore, e viceversa.
La costellazione di comorbilit� con il GAP � quella del Disturbo Ossessivo-Compulsivo.
Conclusioni
L’impressione clinica che deriva dalla osservazione naturalistica di questi casi cinematografici � quella che il GAP raramente esprime varianti a prevalente sintomatologia compulsiva o impulsiva. La suddivisione dei criteri diagnostici DSM-IV nel tentativo di soddisfare tale ipotesi ha mostrato che il GAP si manifesta nella nostra casistica con aspetti impulsivo-compulsivo associati. Una osservazione dimensionale, sull’asse impulsivit�-compulsivit�, non permette d’isolare forme varianti e di conseguenza d’ipotizzare differenti potenziali approcci clinici. Le varianti isolate su questo campione di pellicole e da noi definite Gioco d’Azzardo Professionistico e Gioco d’Azzardo Occasionale-Emotivo in realt� presentano in taluni casi esacerbazioni parossistiche compatibili con la diagnosi di GAP. In questi casi si tratta episodi patologici intervallati da periodi di compenso labile, o di gioco professionistico, o di astensione indipendente da alcun tipo di supporto psicologico, farmacologico o sociale. La forma subsindromica (GAPs) si riscontra nella met� dei casi su giocatori professionisti o semiprofessionisti (Antonio Santelia).
Tra le diagnosi in comorbilit� associate pi� frequentemente ai nostri giocatori patologici abbiamo riscontrato i disturbi di personalit�, anche se il pi� delle volte non ci sono elementi di anamnesi e di status sufficienti per fare una diagnosi, e si � preferito inquadrarli genericamente come tratti di personalit�. I tratti narcisistici si presentano con elevata frequenza, isolati o associati a tratti antisociali o istrionici. I significati psicopatologici e psicodinamici di tale associazione sono molto interessanti e possono meritare ulteriori studi di approfondimento.
Evidenti sono inoltre le coloriture dell’umore sia in senso maniacale che depressivo. Tipica espressione � la euforizzazione durante la sessione di gioco e la disforizzazione/depressione nel corso della vita quotidiana. Gran parte dei personaggi mostrano difficolt� relazionali, sentimentali, tendenza alla solitudine, all’introversione, alla negazione di malattia o di malessere, fantasie onnipotenti di riparazione.
Non sono stati evidenziati disturbi del continuum ossessivo-compulsivo, n� � mai stata posta diagnosi di DOC conclamato in nessuno dei casi esaminati. � vero tuttavia che in gran parte delle pellicole visionate si rileva una ossessivit�, una tendenza alla ripetizione, l’attenzione ai dettagli, ai cerimoniali, al denaro, ai numeri. Si tratta di elementi caratteristici del tavolo da gioco, che il cinema rappresenta con puntualit�, che non esprimono aspetti patologici e che possono sollecitare attenzione in ambito di diagnostica differenziale.
Accanto alla evidente utilit� delle rassegne cinematografiche per supportare la didattica, l’aggiornamento e la supervisione ci si chiede cosa spinge tanti psichiatri ad approfondire questa materia. Nel caso del gioco d’azzardo il cinema � in grado di fornire una rappresentazione clinica forse pi� potente e chiara di quanto non faccia la letteratura scientifica. Ci si pu� domandare quante distorsioni rispetto alla realt� possa contenere questa rappresentazione. Ci� che emerge nei casi cinematografici � che si tratta di un disturbo omogeneo, chiaramente definibile, basato su elementi quantitativi che lo differenziano rispetto a condizioni non patologiche, con modesta variabilit� diagnostica in comorbilit�. Che si tratta di un disturbo con fasi di esacerbazione alternate a periodi di remissione. Che pu� rompere equilibri in cui il gioco d’azzardo � presente, seppure senza assumere carattere patologico, e di conseguenza � una diagnosi che deve prevedere una osservazione longitudinale.
Filmografia e trame (film citati in ordine alfabetico)
Azzardo (Hazard) U.S.A. 1948 di George Marshall
Ellen, giocatrice incallita emette un assegno a vuoto in seguito ad una forte perdita al gioco. Per riscattare il debito la protagonista � costretta a mettersi alla merc� del padrone di una bisca, invaghitosi di lei. La ragazza fugge inseguita da un detective che ha l’incarico di trovarla. Dopo alcuni tentativi di fuga spesso vanificati dalla febbre del gioco di Ellen, il giovane investigatore privato si innamora, ricambiato, della ragazza che riesce al termine del film, in modo al quanto avventuroso, a saldare il proprio debito.
Black Jack (Heat) U.S.A. 1987 di R.M. Richards
A Las Vegas reduce dal Vietnam con la passione del gioco, Nick Escalante, lavora come guardaspalle, coltivando una morale da perdente: rischia la vita per vendicare Hollie, l’amica violentata dal boss locale De Marco, addestra il milionario Cyrus Kinnick alla difesa personale, divenendone amico. Rimasto senza quattrini, tenta la fortuna al casin�, ma perde tutto. Nick, scampato alla vendetta di De Marco, riuscir� contro ogni logica a realizzare il sogno della sua vita: trasferirsi a Venezia.
Bob il Baro (Bob le flambeur) Fra. 1956 di Jean-Pierre Melville
Bob ha la passione per il gioco d’azzardo. La vita di questo �giovanotto invecchiato� trascorre malinconicamente nei locali notturni di Parigi, tra una partita a dadi ed una corsa di cavalli. Rimasto al verde per avere perso tutto quanto al casin� di Dauville il protagonista decide di organizzare una rapina proprio al casin�. Bob si impone di non giocare fino a quando il colpo non sia stato ultimato. � il giorno della rapina, ma Bob viene meno al suo proposito. Una volta giunto al Casin�, assorbito totalmente dal gioco, dimentica l’ora dell’appuntamento con i suoi complici. Vince i milioni che avrebbe dovuto rubare. Sar� arrestato �vincente�.
cacciatore, Il (The Deer Hunter) U.S.A. 1978 di Micheal Cimino
Tre amici che appartengono alla classe operaia partono per il Vietnam. Dopo l’esperienza allucinante della guerra nessuno dei tre sar� pi� lo stesso.
Capagira, La, ITA. 1999 di Alessandro Piva
Bari, gli ultimi brividi di un inverno molto freddo. Una banda della piccola malavita fruga nel giorno e nella notte della periferia, alla ricerca di un prezioso pacchetto spedito dai Balcani e destinato a non giungere mai alla sua ultima meta.
casa dei giochi, La (House of games) U.S.A. 1987 di David Mamet
Una psicoterapeuta si fa coinvolgere da un giocatore d’azzardo ed entra a causa dell’uomo a contatto con gli ambienti pericolosi e malfamati dei truffatori.
Casablanca (Casablanca) U.S.A. 1942 di Michael Curtiz
Rick Blaine, proprietario di un locale aiuta Ilsa la donna che ama e il marito di lei perseguitato politico a fuggire.
Cincinnati Kid (The Cincinnati kid) U.S.A. 1965 di Norman Jewison
Cincinnati Kid ritenuto il pi� bravo giocatore di poker scoperto (teresina) di New Orleans, vuole giocare con Lancey Howard, considerato in tutti gli ambienti del gioco d’azzardo, il migliore. La sfida, caldeggiata da tutti e animata da scommesse di varia portata, si attua in un lunghissima partita in cui l’abilit� del Kid si perde nell’emozione di �avere in pugno il campione�. Cincinnati Kid non � ancora pronto per essere il numero 1.
Crimen, ITA. – FRA. 1960 di Mario Camerini
A Montecarlo viene commesso un omicidio. Alcuni italiani, seppure innocenti, si trovano implicati per ingenuit� e paura nel delitto. Tra tutti spicca il �commendatore� Alberto Franzetti, giocatore incallito, sebbene non sia l’unico a provare l’ebbrezza del gioco. Al casin� di Montecarlo anche Marina e Remo tentano, invano, la fortuna. L’ispettore di polizia riesce a venire a capo del misterioso omicidio. Al loro ritorno a Roma, gli italiani, per eccesso di zelo, si ritrovano nuovamente nei guai.
dittatore, Il (the Great Dictator) U.s.a. 1940 di Charles S. Chaplin
Un barbiere ebreo � scambiato per Hynkel, dittatore della Tomania, una serie di episodi mettono da un lato in evidenza e alla berlina l’egocentrismo del dittatore dall’altro manifestano gli effetti del razzismo.
Doc (Doc) U.S.A. 1971 di Frank Perry
I fratelli Earp vogliono instaurare il loro dominio a Tombstone, favorendo la nomina a sceriffo del pi� spietato di loro Wyatt. Per raggiungere il loro scopo devono eliminare la famiglia Clanton. In loro sostegno accorre Doc Hollyday, un mitico pistolero. Giunto in citt�, si innamora di una prostituta ed insegna a sparare a Kid, il pi� giovane dei Clanton. La rivalit� tra i fratelli Earp e la famiglia Clanton si conclude il 26 ottobre 1881, con la sfida dell’O.K. Corral e con una strage: i Clanton cadono nella sfida. Dopo avere sparato a Kid, �perch� gli ricordava troppe cose�, Doc, sentendo repulsione verso la violenza si allontana dalla citt�.
duellanti, I (The Duellists) G.B. 1977 di Ridley Scott
Due ufficiali animati da una assurda rivalit� iniziano un duello che si prolungher� per 15 anni.
Febbre da cavallo, ITA. 1976 di Steno
Tre amici si danno alle scommesse sui cavalli, ma la fortuna non � mai dalla loro parte.
Giocare d’azzardo, ITA. 1982 di Cinzia TH Torrini
Anna, una donna di circa quaranta anni, madre di due figli, divide il suo tempo tra le faccende di casa e il lavoro di segretaria presso il marito Riccardo. La morte del maestro della figlia provoca in lei un crisi che la conduce a volere cambiare. Anna inizia a giocare d’azzardo, conducendo una doppia vita sospesa tra realt� e irrealt�. Il lotto diventa il gioco di Anna, ma il numero da lei prescelto non esce, nell’attesa in un crescendo di angosce e rimorsi la protagonista si perde nella follia.
giocatore, Il (Rounders) U.S.A. 1998 di J. Dahl
Las Vegas e battere il campione del mondo di poker sono il sogno di Mike, studente universitario per caso e giocatore per �vocazione�. Dopo avere perduto tutto in un’unica partita, Mike decide di non giocare pi�, mantenendo fede alla promessa fatta alla fidanzata Gi�. Uscito di prigione, l’amico di sempre Worm, condurr� il protagonista ad esercitare la sua vera passione, con conseguenze tali da rischiare la vita. La partita finale � con il russo, Kgb proprietario di un club clandestino per giocatori. La posta in gioco per Mike � altissima: la propria incolumit�, la vincita di una ingente somma e la vittoria su colui che � stato causa della perdita iniziale. Avendo vinto onestamente e avendo saldato ogni debito per Mike si apre la strada per Las Vegas.
Giovent� Bruciata (Rebel without a cause) U.S.A. 1955 di Nicholas Ray
Storie di ragazze e di ragazzi. Gli adolescenti di una cittadina americana partecipano alla �corsa del coniglio�. Si tratta di una corsa pericolosa fatta in macchina, in cui il vincitore � colui che salta fuori dall’auto poco prima che essa si schianti nel vuoto. Dopo un incidente mortale la polizia inizia ad indagare. Uno dei ragazzi, spaventato e in fuga sar� colpito a morte dalla polizia.
Grand Hotel, U.S.A. 1932 di Edmund Goulding
Tra la �gente che viene e va� nel Grand Hotel di Berlino, degno di attenzione � Otto, un contabile di una grande fabbrica, al quale � stata diagnosticata una malattia mortale. Venuto a conoscenza del suo stato di salute, Otto decide di concedersi tutto ci� che si � negato in un’esistenza fatta solo di sacrifici e lavoro. Egli afferma di �volere spendere tutti i propri risparmi cos� da �spassarsela�, divertendosi e ubriacandosi. La partita a baccar� rientra in questa �fame di vita�. Otto gioca e vince moltissimi quattrini, non crede ai propri occhi e dice �per la prima volta nella mia vita ho fortuna (…) la vita � splendida e pericolosa, ma bisogna avere il coraggio di viverla�.
grande sonno, Il (The big Sleep) U.S.A. 1946 di Howard Hawks
L’investigatore privato Philip Marlowe assunto da un vecchio milionario per scoprire chi ricatta la figlia minore Carmen che ha la tendenza a cacciarsi nei guai. Marlowe si trover� invischiato in una fitta rete di omicidi e attivit� illecite, ma alla fine scopre la verit� dell’intricata vicenda.
Io ti salver� (Spellbound) USA 1945 di Alfred Hitchcock
Un giovane uomo assume, spacciandosi per il Dott.re Edwards, la direzione di una clinica per la mente, ma presto si scopre che soffre di amnesia ed � un impostore, poich� il vero Dott.re Edwards � stato ucciso. Una collega, innamoratasi di lui, lo aiuter� a scoprire la verit� e la sua innocenza.
Lola corre (Lola rent) Germ. 1998 di Tom Tykwer
Manny il ragazzo di Lola dimentica una borsa piena di denaro sulla metropolitana e sa che il suo losco capo gliela far� pagare, decide perci� di rapinare un supermercato, telefona a Lola e chiede il suo aiuto. Lola corre per salvare la vita di Manny, ma qualcosa non funziona e allora non resta che fermare tutto e ricominciare da capo.
Mi gioco la moglie a Las Vegas (Honeymoon in Las vegas) U.S.A. 1992 di Andrew Bergman
Jack, investigatore privato di New York decide, nonostante provi un po’ di paura, di sposare la sua ragazza Betsy. Las Vegas � la citt� scelta per celebrare il matrimonio, qui Jack giocando a poker con un noto giocatore professionista, invaghitosi di Betsy, perde tutto. Il vincitore che ha tramato per far perdere Jack propone al protagonista un singolare modo per estinguere il debito: un week-end da trascorrere con Betsy, ma il vero amore vince anche i debiti di gioco.
misteri di un anima, I (Geheimnisse einer Seele) GERM. 1926 di Georg Wilhelm Pabst
Un chimico riceve da un cugino un’antica spada e una statuetta. In crisi depressiva l’uomo soffre di spaventosi incubi e ha impulsi aggressivi contro la moglie. Uno psicanalista lo aiuter� a capire l’origine del suo malessere.
oro di Napoli, L’, ITA. 1954 di Vittorio De Sica
5 episodi per rievocare Napoli. I giocatori tratta dell’ossessione del gioco del conte Prospero che non potendo pi� recarsi al circolo perch� interdetto si trova costretto a giocare con il figlio del portiere. Il bambino sa giocare e lo batte regolarmente.
Partita d’azzardo (Destry Rides Again) U.S.A. 1939 di George Marshall
Uno sceriffo e il suo assistente sono determinati a mettere ordine nella cittadina del west ove regna violenza e corruzione. La bella sciantosa del saloon sacrificher� la vita per l’assistente sceriffo di cui � innamorata.
quattro cavalieri dell’Apocalisse, i (The four horsemen of the Apocalypse) U.S.A. 1921 di Rex Ingram
Dopo la morte del capofamiglia argentino Madariaga i due generi vanno in Europa con le rispettive famiglie. I Desnoyers in Francia e i Von Hartrott in Germania. Alla scoppio del primo conflitto mondiale Julio Desnoyers, nipote prediletto del vecchio patriarca, muore ucciso per mano del cugino arruolatosi nell’esercito tedesco.
Regalo di Natale, ITA. 1986 di Pupi Avati
� la notte di Natale e quattro amici di vecchia data, Lele, Franco, Ugo, Stefano si riuniscono per una partita a poker. Alla partita � stato invitato un danaroso avvocato. La partita si rivela presto occasione per fare bilanci: sconfitte, fallimenti, inganni, menzogne, tradimenti si aggiungono alla posta in gioco. Nel momento in cui si incomincia a giocare forte, due sono gli antagonisti Franco e l’avvocato. Franco vince parecchio, tanto da potere risanare una situazione finanziaria fallimentare, non riuscendo a rinunciare all’ultima sfida lanciata dall’avversario che � in verit� un giocatore professionista d’accordo con Ugo Franco sar� condotto alla rovina.
romanzo di un baro, Il (Le roman d’un tricheur) FRA. 1936 di Sacha Guitry
Reo di un furto alla cassa di casa un bambino � mandato a letto senza cena. Il resto della famiglia muore per avere mangiato funghi velenosi. Il piccolo apprende che la disonest� rende e diviene un baro di professione fino al momento in cui un improvviso �attacco� di onest� gli fa perdere tutto.
scopone scientifico, Lo, ITA. 1972 di Luigi Comencini
Una anziana miliardaria americana sfida ogni anno a scopone scientifico una coppia di baraccati romani Peppino e Antonia. Al piacere della vecchia di vincere si contrappone la speranza dei due coniugi di cambiare vita, vincendo al gioco. I due sembrano riuscire nel loro intento, ma al termine della partita � la vecchia e dispotica giocatrice ad avere la meglio, anche contro Richetto, giocatore di professione, che, sostituendo Peppino, ha messo in palio e perduto i risparmi dell’intera borgata. La sottile vendetta � un dolce avvelenato donato alla miliardaria in partenza per l’America.
settimo sigillo, Il (Det sjunde inseglet) SVE. 1956 di Ingmar Bergman
Un cavaliere tornato dalla crociate incontra la morte e la sfida a scacchi. Essendo un ottimo giocatore crede di prolungare la vita. Al termine del suo viaggio il cavaliere decide di salvare non la sua vita, ma quella di una famiglia.
spaccone, Lo (The Huster) U.S.A. 1961 di Robert Rossen
Il giovane Eddie �ha la stoffa� del campione di biliardo, sfida cos� l’imbattibile Minnesota Fats, per essere il migliore, il pi� grande. Sebbene la partita sembri volgere a favore del giovane �spaccone�, al termine di quaranta ore continue di gioco, Eddie perde tutto. Niente vale pi� di una partita di biliardo, n� l’amicizia del socio Charlie, n� l’amore della giovane Sarah. Il suicidio di quest’ultima sembra condurre il protagonista ad una visione differente della vita. La rivincita di Eddie contro Minnesota Fats � la sua ultima irrinunciabile partita a biliardo.
strana coppia, La (Odd Couple) U.S.A. 1968 di Gene Saks
Un divorziato che vive da solo decide di ospitare l’amico che si � separato da poco. I due amici sono molto diversi tanto ossessivo e fobico � uno quanto caotico ed impreciso l’altro. La convivenza non sar� facile.
uomo dal braccio d’oro, L’ (The man in the Gray Flannel Suit) U.S.A. 1955 di Otto Preminger
Un batterista riprende a frequentare le bische clandestine per necessit�. La moglie paralitica, in verit� guarita da tempo, tiene legato a s� l’uomo che non la ama pi�, ricattandolo moralmente. Il protagonista cede alla droga e cerca rifugio nell’amore di una donna che vuole aiutarlo ad uscire dalla tossicodipendenza. Tutto finir� bene.
Via da Las Vegas (Leaving Las Vegas) U.S.A. 1995 di Mike Figgis
Ben, il protagonista ha perso moglie e figlio, e decide, dopo essere stato licenziato, di ubriacarsi fino a morire a Las Vegas, la citt� dove i bar non chiudono mai. Incontra Sara, una prostituta. Nonostante gli sforzi di lei, Ben non pu� salvarsi dal suo tragico destino.
Tab. I. Le questioni aperte sul GAP. Open questions on pathological gambling.
– Esistono una o pi� forme varianti del GAP |
– Il GAP fa parte dei disturbi dello spettro ossessivo o dei disturbi correlati al DOC o del continuum ossessivo-compulsivo |
– Il GAP, inteso come �addiction behaviour�, � in stretto rapporto con i Disturbi da Dipendenza di Sostanze |
– Il GAP � in relazione con altri comportamenti con elevata componente suicidaria |
– C�� un continuum tra gioco d�azzardo, forme subcliniche di GAP e il GAP – concetto di GAP subsindromico |
Tab. II. Criteri diagnostici del GAP (DSM-IV) disaggregati per valenza psicopatologica. DSM-IV diagnostic criteria for pathological gambling disaggregated for psychopathological power.
Criteri diagnostici a valenza prevalentemente compulsiva |
A1 � eccessivamente assorbito dal gioco d�azzardo (per es., � eccessivamente assorbito nel rivivere esperienze passate di gioco d�azzardo, nel soppesare o programmare la successiva avventura, o nel pensare ai modi per procurarsi denaro con cui giocare) |
A3 ha ripetutamente tentato senza successo di controllare, ridurre, o interrompere il gioco d�azzardo |
A5 gioca d�azzardo per sfuggire problemi o per alleviare un umore disforico (per es., sentimenti di impotenza, colpa, ansia depressione) |
Criteri diagnostici neutrali ( compulsivo-impulsivi) |
A4 � irrequieto o irritabile quando tenta di ridurre o interrompere il gioco d�azzardo |
A6 dopo aver perso al gioco, spesso torna un altro giorno per giocare ancora (rincorrendo le proprie perdite) |
A7 mente ai membri della famiglia, al terapeuta, o ad altri per occultare l�entit� del proprio coinvolgimento nel gioco d�azzardo |
Criteri diagnostici a valenza prevalentemente impulsiva |
A2 ha bisogno di giocare d�azzardo con quantit� crescenti di denaro per raggiungere l�eccitazione desiderata |
A8 ha commesso azioni illegali come falsificazione, frode, furto, o appropriazione indebita per finanziare il gioco d�azzardo |
A9 ha messo a repentaglio o perso una relazione significativa, il lavoro, oppure opportunit� scolastiche o di carriera per il gioco d’azzardo |
A10 fa affidamento su altri per reperire il denaro per alleviare una situazione finanziaria disperata causata dal gioco d�azzardo. |
Tab. III. Caratteristiche del campione. Sample characteristics.
Personaggio | Attore | Film | Occupazione | Stato Civile |
Antonia | S. Mangano | Lo scopone scientifico | Addetta alle pulizie | coniugata (5 figli) |
Peppino | A. Sordi | Lo scopone scientifico | Straccivendolo | coniugato (5 figli) |
La �vecchia� | B. Davis | Lo scopone scientifico | Attivit� finanziaria | nubile |
Richetto | D. Modugno | Lo scopone scientifico | Giocatore prof. (GF) | celibe |
Jack Singer | N. Cage | Mi gioco la moglie a L V | Detective privato | fidanzato |
Tommy Corman | J Caan | Mi gioco la moglie a L V | GF | Vedovo (2 figli) |
Marina | Silvana Mangano | Crimen | Coiffeuse | Coniugata |
Alberto Franzetti | A. Sordi | Crimen | Commerciante | Coniugato |
Franco | D. Abatantuono | Regalo di Natale | Cinema di propriet� | Coniugato (2 v.) |
Antonio Santelia | C. Delle Piane | Regalo di Natale | Avvocato / GF | celibe |
Cincinnati Kid | S. Mc Queen | Cincinnati Kid | GF | Celibe-convivente |
Lancey Howard | E.G. Robinson | Cincinnati Kid | GF | celibe |
Bruno Fioretti | G. Proietti | Febbre da cavallo | Attore | Coniugato ?? |
Armando Pelliccia | E. Montesano | Febbre da cavallo | Disocc. �malvivente� | celibe |
Anna | P. Degli Esposti | Giocare d�azzardo | Casalinga/Segretaria | Coniugata (2 figli) |
Mike McDermott | M. Damon | Rounders | Lavori occasionali | celibe |
Eddie Felson | P. Newman | Lo spaccone | GF | celibe-convivente |
Il Conte Prospero | Vittorio De Sica | L�oro di Napoli | ? Nobile- Interdetto | Coniugato |
Ellen | Paulette Godard | Azzardo | Vive di rendita | celibe |
Oscar | W. Matthau | La strana coppia | ??? | Divorziato |
Robert Montagn� | Roger Duchesne | Bob le flambeur | GF | celibe |
Doc Holliday | Stacy Keach | Doc | Pistolero,dentista, GF | Celibe-convivente |
Nick Escalante | Burt Reynolds | Black Jack | Gurdia del corpo | Celibe |
Tab. IV. Diagnostica e tipologia di gioco d�azzardo. Gambling diagnostics and typology.
Personaggio | Tipo di gioco | Problemi Suicidari | Diagnosi GAP (DSMIV) | Altre diagnosi Orientamento clinico |
Antonia | carte | no | 1-2-4-5-6-7-8-9-10 | Narcisistico |
Peppino | carte | si (idee) | 1-2-3-4-5-6-9-10 | � |
La �vecchia� | carte | no | 1-2-3-6-9 | Narcisistico-Antisociale |
Richetto | carte | SI (t.s.) | 1-8 (prof.) | � |
Jack Singer | carte | no | 2-5-6-9-10 | � |
Tommy Corman | carte | no | (prof.) | � |
Marina | roulette | no | 1-2-5-7 | � |
Alberto Franzetti | roulette-carte | no | 1-2-3-4-7-8-9 | Narcisistico-Ipertimico |
Franco | carte | no | 2-3-4-6-7-9 | Narcisitico |
Antonio Santelia | carte | no | 2-3-5-8 | Distimia? – narcisistico |
Cincinnati Kid | carte | no | 1-2-9-10 (prof.) | Dipendente |
Lancey Howard | carte | no | 1-2 (prof.) | � |
Bruno Fioretti | cavalli | 1-3-6-7-8-9-10 | Narcisistico- D. sessuali | |
Armando Pelliccia | cavalli | 1-6-7-8-9-10 | Antisociale | |
Anna | roulette-carte, etc | no | 1-2-3-5-6-7-8-9-10 | Distimia-Narcisistico |
Mike McDermott | cavalli | 1-2-3-4-6-7-9-10 (prof.) | � | |
Eddie Felson | biliardo | no | 1-2-4-6-9-10 (prof.) | Alcool- Narcisistico |
Il Conte Prospero | carte | no | 1-2-6-7-9 | Narcisistico |
Ellen | dadi, cavalli, carte | no | 1-5-6-8-9 | � |
Oscar | carte | 1-3-5-7-9 | Istrionico/narcisistico, alcol | |
Robert Montagn� | dadi, carte, ecc. | no | 1-2-4-5 | � |
Doc Holliday | carte | no | 9 | DCS-Oppio |
Nick Escalante | carte | no | 2-4-5 | DCS-Alcol |
Tab. V. Distribuzione della diagnosi GAP sul campione esaminato. Distribution of gambling diagnosis in the sample.
Diagnosi DSM-IV-TR (n=23) |
|
� 61% GAP (n-14) | 4 items |
� 22% GAPs (n-5) | 4 items |
� 17% non GAP (n-4) | 4 items |
Tab. VI. Distribuzione dei criteri diagnostici in base ai caratteri psicopatologici dei criteri stessi (in blu giocatori non patologici, in rosso giocatori patologici). Distribution of diagnostic criteria based on their psychopathological characteristics (blue, non-pathological gamblers; red, pathological gamblers).
Criteri DSM-IV a prevalente carattere: |
compulsivo |
neutrale |
impulsivo |
|||||||
1 |
3 |
5 |
4 |
6 |
7 |
2 |
8 |
9 |
10 |
|
Doc – �Doc Holliday� |
+ |
|||||||||
Mi gioco la moglie a Las Vegas – �Tommy Corman� |
+ |
|||||||||
Cincinnati Kid – �Lancey Howard� |
+ |
+ |
||||||||
Lo scopone scientifico – �Richetto� |
+ |
+ |
||||||||
Black Jack – �Nick Escalante� |
+ |
+ |
+ |
|||||||
Cincinnati Kid – �Cincinnati Kid� |
+ |
+ |
+ |
+ |
||||||
Bob le flambeur – �Robert Montagn� |
+ |
+ |
+ |
+ |
||||||
Regalo di Natale – �Antonio Santelia� |
+ |
+ |
+ |
+ |
||||||
Crimen – �Marina� |
+ |
+ |
+ |
+ |
||||||
Azzardo – �Ellen� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
|||||
La strana coppia – �Oscar� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
|||||
Mi gioco la moglie a Las Vegas – �Jack Singer� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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L�oro di Napoli – �Il conte Prospero� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
|||||
Lo scopone scientifico – �La vecchia���� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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Regalo di Natale – �Franco� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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Lo spaccone – �Eddie Felson� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
||||
Febbre da cavallo – �Armando Pelliccia� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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Febbre da cavallo – �Bruno Fioretti (Mandrake)� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
|||
Lo scopone scientifico – �Peppino� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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Crimen – �Alberto Franzetti� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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Rounders – �Mike McDermott� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
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Lo scopone scientifico – �Antonia� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
|
Giocare d�azzardo – �Anna� |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
+ |
1 Sacha Guitry. Le cin�ma et moi. Ramsay, 1947. (http://www.geocities.com/Hollywood/Set/8100/itroman.html).
2 Schneider I. Images of the mind: Psychiatry in the commercial film. Am J Psychiatry 1977;134:613-20.
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14 Argentieri S. La terra di mezzo tra cinema e psicoanalisi – Notazioni sulla metodologia. In: Regosa M, ed. Cinema e Psicoanalisi. Milano: Atti della Rassegna Convegno Cinema e Psicoanalisi – Il sogno, la memoria, il desiderio, 20-29 novembre 1997, Ed. ISCA.
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