Parole chiave: Abuso di alcool • Differenze di genere • Familiarità per abuso di alcool • Comorbidità psichiatrica
Key words: Alcohol abuse • Gender differences • Alcohol abuse familiarity • Psychiatric comorbidity
Introduzione
Per abuso di sostanze s’intende secondo il DSM-IV: A) Una modalità patologica d’uso di una sostanza, che porta a menomazione o a disagio clinicamente significativi, come manifestato da una (o più) delle condizioni seguenti, ricorrenti entro un periodo di 12 mesi: 1) uso ricorrente della sostanza risultante in un incapacità di adempiere ai principali compiti connessi con il ruolo sul lavoro, a scuola o a casa…; 2) ricorrente uso della sostanza in situazioni fisicamente rischiose (per es., guidando una macchina…; 3) ricorrenti problemi legali correlati alle sostanze…; 4) uso continuativo della sostanza nonostante persistenti o ricorrenti problemi sociali o interpersonali causati o esacerbati dagli effetti della sostanza…. B) I sintomi non hanno mai soddisfatto i criteri per Dipendenza da Sostanze di questa classe di sostanze (1).
È ampiamente riportato che le donne bevano meno degli uomini e ciò è stato associato alla più bassa prevalenza nel sesso femminile di problemi relativi al consumo di alcool; ma le differenze di genere nella relazione tra livello di consumo alcolico e problemi ad esso associati sono state poco studiate quantitativamente. Secondo Ely et al. (2) queste differenze tra i due sessi sono imputabili al diverso peso dell’acqua corporea tra i due. Comunque, considerando che il livello di consumo alcolico sta aumentando tra le donne, quasi eguagliando quello maschile e che la sensibilità agli effetti dell’alcool è maggiore nel sesso femminile, si può inferire che presto la prevalenza nelle donne di questo tipo di problemi potrebbe superare quella negli uomini (2).
Bongers et al. (3) invece, hanno concluso che, a parità di consumo di alcool, uomini e donne hanno lo stesso livello di problemi con l’alcool, anzi sembra che nelle donne questo sia più basso. Ciò non è in contrasto con l’idea comune che il genere femminile sia più suscettibile agli effetti dell’alcool, la cui diretta conseguenza sarebbe una maggiore prevalenza dei relativi disturbi nelle donne che assumono la stessa quantità di alcool della controparte maschile, ma trova spiegazione in una più varia rappresentazione di problemi relativi all’alcool nell’uomo rispetto alla donna, anche se la severità dei problemi riportati in entrambi non differisce (3).
Tratti di personalità con comportamento controllato ed affettività negativa sono stati associati ai problemi relativi all’alcool. Martin et al. hanno analizzato le correlazioni tra questi tratti ed i problemi relativi al consumo di alcool in 710 adolescenti, in uno studio pubblicato nel giugno 2000. È emerso che, tra coloro che manifestavano questo tipo di problemi, i maschi presentavano soprattutto un comportamento controllato mentre le femmine mostravano maggiormente un’affettività negativa. Comunque entrambi i tratti risultavano più rappresentati in coloro che avevano problemi più gravi con l’alcool. Sebbene ci fossero differenze correlate al sesso nei livelli dei due tratti riscontrati, non è stata individuata una significativa interazione del fattore sesso con questi due fattori nel gruppo con problemi alcolici; sembra invece che i meccanismi che riguardano il consumo di alcool, relativi alla presenza di questi tratti di personalità possano operare similmente nei due sessi (4).
È stato osservato che le misure dello stato socio-economico (educazione, occupazione, reddito familiare) siano i più importanti predittori dei sintomi di dipendenza da alcool negli uomini, mentre nelle donne il predittore più importante sia la presenza di una storia familiare di alcolismo. Comunque il reddito familiare sembra moderare l’influenza della storia familiare sui sintomi di dipendenza alcolica, nel senso che una maggiore influenza di questa è stata osservata nelle donne con più basso livello di reddito. Mentre il fattore educazione è il maggior moderatore dell’influenza della storia familiare sui disturbi di dipendenza da alcool negli uomini, questo è probabilmente attribuibile all’influenza negativa dell’alcolismo familiare sui livelli di educazione raggiunti (5).
L’associazione abuso di sostanze stupefacenti e di alcool, denominato simultaeus polydrug use (SPU), sembra maggiormente rappresentata nei maschi rispetto alle femmine, come riporta, per esempio, lo studio di Martin et al. (4), dove i soggetti con SPU risultavano prevalentemente più giovani, maschi, non sposati, rispetto a quelli senza SPU (6). Ma l’SPU non è diffuso solo tra gli adolescenti, si è infatti visto che è un problema anche per gli anziani, soprattutto maschi e con un livello di salute, di supporto sociale e di umore più bassi (7).
Obiettivi
La differente incidenza dell’abuso di alcool tra i due sessi (maggiore negli uomini e minore nelle donne) è stata dalla maggior parte degli Autori attribuita fondamentalmente alle differenze socio-culturali trai due. Scopo del lavoro è investigare su somiglianze e differenze tra maschi e femmine, appartenenti ad un gruppo di abusatori di alcool, ed analizzare le relazioni tra il genere sessuale ed il comportamento di abuso. Il bacino di affluenza del campione è abbastanza ristretto (Prato città e zone limitrofe), così ci permette di considerare l’influenza socio-culturale piuttosto costante e di analizzare altre variabili implicate nel determinismo del comportamento di abuso alcolico: comorbidità psichiatrica, familiarità, predisposizione all’abuso di sostanze stupefacenti, consumo medio giornaliero di alcool (CMG).
Materiali e metodo
È stato selezionato un campione (68 pazienti, di cui 18 femmine e 50 maschi; età media di 45,13 anni con deviazione standard di 13,46) tra i pazienti che afferivano presso l’Unità Operativa Alcologica SERT di Prato nel periodo compreso tra ottobre 1998 e settembre 1999. I soggetti del campione dovevano rispondere alla diagnosi di abuso alcolico in base ai criteri del DSM-IV ed assumere dosi patologiche (secondo le direttive del Royal College of Physician, Psychiatrist and General Practicioner: > 24 gr/die per l’uomo e > 16 gr/die per la donna).
È stata loro somministrata un’intervista anamnestica per indagare alcune caratteristiche come: comorbidità psichiatrica, familiarità per abuso alcolico, uso di sostanze stupefacenti. I dati così ottenuti sono stati inseriti in una griglia di Microsoft Excel, dalla cui rielaborazione abbiamo ottenuto i due sottogruppi principali (“maschi” e “femmine”) e rilevate quelle caratteristiche che sembrano essere associate in modo più significativo ai due sessi: ampiezza dei campioni, età media, quantità media di alcool assunta giornalmente (CMG), presenza di comorbidità psichiatrica, familiarità per abuso alcolico, uso di sostanze stupefacenti.
Risultati e Discussione
Eccetto che per il valore numerico dei due sottogruppi (73,53% i maschi e 26,47% le femmine) il CMG (250 gr/die con DS di 112,57 per i maschi e 235 con DS di 137,87 per le femmine) e l’età media (50,20 anni con DS di 14,01 per i maschi e 50,11 anni con DS di 12,45 per le femmine) risultano essere paragonabili tra i due (Tab. Ia, b). È opportuno sottolineare che la differenza nei valori di CMG nei due sessi rientra comunque nei limiti attribuibili alle differenze fisiologiche nel metabolismo dell’alcool legate al sesso.
Si è visto che l’insorgenza del disturbo psichiatrico è antecedente all’abuso alcolico sia nei maschi che nelle femmine e che la prevalenza della comorbidità psichiatrica è molto diversa tra i due sessi (38% nei maschi e 83,33% nelle femmine) (Tab. IIa, b). Si può notare che l’assenza di comorbidità psichiatrica è correlata a bassi valori di CMG di alcool in entrambi i sessi: 229 con DS di 94,30 nei maschi e 143 con DS di 20,82 nelle femmine (Tab. XIa, IXb).
Inoltre ci sono differenze nella prevalenza del tipo di disturbo psichiatrico tra i due sottogruppi. La depressione unipolare, che risulta essere il disturbo più frequente sul totale dei soggetti (23,53%), è così distribuita: nel 66,66% del campione femminile con comorbidità psichiatrica (Tab. IIIb) e solo nel 31,6% del maschile con comorbidità psichiatrica (Tab. IVa). Questi risultati sono in accordo con quelli di Skaff et al. (8) che pure fanno individuare un’associazione tra alcolismo e depressione più significativa nelle donne rispetto agli uomini. Inoltre, in un altro studio l’alcolismo è stato associato ad una più alta prevalenza di familiarità per depressione tra le donne, particolarmente nelle parenti femmine. Gli Autori, però, concludono che non ci sia evidenza che la comorbidità tra alcolismo e depressione sia familiare: la maggiore presenza di alcolismo riscontrata in donne depresse può indicare un unico disordine dello spettro depressivo, il quale si manifesta nelle donne come depressione e negli uomini come alcolismo; invece sembra che uomini con entrambi i disturbi soffrano di due patologie distinte ed in loro la familiarità è meno importante (9).
Invece il disturbo antisociale di personalità è maggiormente rappresentato nei maschi con comorbidità psichiatrica 31,58% rispetto al 6,66% nelle femmine), in accordo coi dati della Letteratura (Tab. IIIa, VIb) (10).
Negli uomini, a differenza delle donne, sono presenti anche disturbi d’ansia: il disturbo d’ansia generalizzato (GAD) in 5,3% (Tab. VIIIa) e il disturbo da attacchi di panico (DAP) in 15,8% del totale dei maschi con comorbidità (Tab. Va); è presente inoltre un solo caso di disturbo psicotico breve nei maschi (Tab. VIIa) e nessuno nelle femmine. Non c’è tuttora accordo nella letteratura sul tipo di associazione tra i disturbi d’ansia e l’abuso alcolico: si tratta di predisposizione genetica comune o l’uno (abuso di alcool) è secondario all’altro (disturbo d’ansia) o viceversa (11) ?A noi sembra più probabile l’ipotesi che l’abuso di alcool parta in questi pazienti come tentativo di automedicazione per l’ansia (anche se in seguito i confini tra i due si confondono), considerando anche che nel nostro campione il disturbo d’ansia risultava preesistente all’abuso di alcool. Esiste inoltre un’evidenza clinica e sperimentale che l’alcool allevi i sintomi dell’ansia e degli attacchi di panico, esercitando così un rinforzo al comportamento del bere (12).
La prevalenza dell’uso di sostanze stupefacenti è sovrapponibile tra i due sottogruppi (20% dei maschi e 22,22% delle femmine) ed è associata in entrambi, da un lato, ad un’età media più bassa (31,8 con DS di 5,07 nei maschi e 34,5 con DS di 9,33 nelle femmine), da un altro ad un CMG più alto (308 con DS di 93,43 negli uomini e 198 con DS di 51,88 nelle donne) rispetto alla media dei campioni (Tabb. IXa, VIIb).
La familiarità per abuso di alcool è presente nel 70% dei maschi e nell’88% delle femmine del nostro campione (Tabb. Xb, XIIa). Questa diversa prevalenza tra i due sessi è in disaccordo con lo studio di Stabenau et al. (13) dove il 78% degli alcolisti uomini risultavano avere almeno un parente di primo o secondo grado alcolista ed il 75% delle donne, quindi valori sovrapponibili (13). Da uno studio sul cromosoma Y risulta che nei soggetti con aplotipi: 1-49, 1-21, 1-57 sia 1,5 volte più probabile l’alcolismo; e che in quelli con aplotipo 1-57 sia 2 volte più probabile il rischio per l’insorgenza di alcolismo e disturbi di personalità antisociale. Comunque si conclude che il maggior rischio per l’insorgenza dell’alcolismo non sia legata al cromosoma Y ma determinata da una sovrapposizione di fattori ambientali e loci genetici multipli (14). Nello studio di Limosin et al. risulta che l’alcolismo maschile ha un’influenza genetica del 60% anche se, allo stato attuale della Letteratura, i fattori genetici responsabili non sono ancora stati definiti: la dimostrazione di un “gene” responsabile della trasmissione della predisposizione a bere è ancora molto lontana. Questa discordanza di risultati è spiegabile in quanto lo studio genetico-familiare è disturbato dall’eterogeneità di alcolismi e di fattori ambientali (15).
Conclusioni
Si può concludere che esistono, in questa popolazione di alcolisti, analogie tra i due sessi riguardo all’età ed al CMG di alcool, ma anche alcune differenze. La prima risiede nella diversa prevalenza dei due sessi nel campione: il campione maschile è molto più numeroso del femminile. La familiarità per abuso e la comorbidità psichiatrica prevalgono nel gruppo femminile, forse ad indicare che occorrono più fattori di rischio perché si manifesti il disturbo nelle donne.
Inoltre la comorbidità è diversamente distribuita nei due gruppi, confermando pressappoco i dati della Letteratura: la depressione prevale nelle donne, i disturbi d’ansia e antisociali di personalità negli uomini. Invece l’uso di sostanze stupefacenti è sovrapponibile tra i due.
Corrispondenza: dott. T.Vannucchi, Sert. Az. USL 4 Prato, via Cavour 118, 59100 Prato – Tel. 0574 25051 – Fax 0574 22614.
Tab. Ia, b. Dati del campione totale per sesso. Data (age and mean daily alcohol consumption) of the total sample subdivided by gender.
Campione totale maschi. 50:68 = 73,53% (sul tot. degli alcolisti)
Campione totale femmine.
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Tab. IIa, b. Dati del sottocampione di soggetti con comorbidità psichiatrica per sesso. Data (age and mean daily alcohol consumption) of the subsample with psychiatric comorbidity subdivided by gender.
Maschi con comorbidità psichiatrica. 19:50 = 38% (sul tot. dei maschi)
Femmine con comorbiditàpsichiatrica.
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Tab. IIIa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con personalità antisociale e dei soggetti di sesso femminile con depressione unipolare. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with antisocial personality and women with unipolar depression.
Disturbo pers. antisociale maschi. 6:19 = 31,6% (sul tot con comorb. psic.) ovvero 6:50 = 12% (sul tot. dei maschi)
Depresse unipolari.
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Tab. IVa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con depressione unipolare e dei soggetti di sesso femminile con disturbo bipolare. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with unipolar depression and women with bipolar depression.
Depressi unipolari maschi. 6:19 = 31,6% (sul tot. con comorb. psic.) ovvero 6:50 = 12% (sul tot. dei maschi)
Disturbo bipolare femm.
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Tab. Va, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con disturbo di panico e dei soggetti di sesso femminile con disturbo borderline di personalità. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with panic disorder and women with borderline personality disorder.
DAP (disturbo da attacco di panico). Maschi: 3:19 = 15,8 % (sul tot. con comorb. psic.) ovvero 3:50 = 6% (sul tot. dei maschi)
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Tab. VIa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con disturbo bipolare e dei soggetti di sesso femminile con personalità antisociale. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with bipolar disorder and women with antisocial personality disorder.
Disturbo bipolare nei maschi. 2:19 = 10,5% (sul tot. con comorb. psic.) ovvero 4% del tot. (sul tot. dei maschi)
Personalità antisociale nelle femmine.
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Tab. VIIa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con disturbo psicotico breve e dei soggetti di sesso femminile con uso di sostanze stupefacenti. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with brief psychotic disorder and women with substance use disorder.
Disturbo psicotico breve nei maschi. Maschi: 1:19 = 5,3% (sul tot. con comorb. psic.) ovvero 2% (sul tot. dei maschi)
Femmine con uso sostanze stupefacenti.
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Tab. VIIIa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con disturbo d�ansia generalizzato e dei soggetti di sesso femminile con comorbidità psichiatrica e uso di stupefacenti. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with generalized anxiety disorder and women with comorbidity and substance use disorder.
GAD (dist. d�ansia generalizzata) maschi. 1:19 = 5,3% (sul tot. con comorb. psic.) ovvero 2% (sul tot dei maschi)
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Tab. IXa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con uso di sostanze stupefacenti e dei soggetti di sesso femminile senza comorbidità psichiatrica. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with substance use disorder and women with no psychiatric comorbidity.
Maschi con uso di sost. stupefacenti. 10:50 = 20% (sul tot. dei maschi)
Femmine senza comorbidità psichiatrica.
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Tab. Xa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con uso di sostanze e comorbidità psichiatrica e dei soggetti di sesso femminile con presenza di familiarità. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with substance use disorder and psychiatric comorbidity and women with familial occurrence.
Maschi con uso di sost. + comorbidità psichiatrica. 3:19 = 15,79% (sul tot. con comorb. psic.) ovvero 6% (sul tot. dei maschi)
Familiarità femmine.
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Tab. XIa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi senza comorbidità e dei soggetti di sesso femminile con presenza di familiarità e comorbidità. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with no comorbidity and women with familial occurrence and comorbidity.
Maschi privi di comorbidità. 31:50 = 62% (sul tot. dei maschi)
Femmine con familiarità e comorbidità.
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Tab. XIIa, b. Dati del sottocampione di soggetti maschi con familiarità e dei soggetti di sesso femminile con consumo di oltre 300 gr/die. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with familial occurrence and women with daily consumption exceeding 300 mg/day.
Familiarità maschi. 36:50 = 72% (sul tot. maschi)
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Tab. XIII. Dati del sottocampione di soggetti maschi con familiarità psichiatrica e comorbidità. Data (age and mean daily alcohol consumption) of men with familial occurrence of psychiatric disodrder and comorbidity.
Maschi con familiarità psichiatrica e comorbidità. 18:36 = 50% (sul tot. maschi con familiarità) ovvero 18:50 = 36% (sul tot. maschi)
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1 American Psychiatric Association. DSM-IV. Milano: Masson 1997.
2 Ely M, Hardy R, Longford NT, Wadsworth ME. Gender differences in the relationship between alcohol consumption and drink problems are largely accounted for by body water. Alcohol Alcohol 1999;34:894-902.
3 Bongers IM, van de Goor LA, van Oers JA, Garretsen HF. Gender differences in alcohol-related problems: controlling for drinking behaviour. Addiction 1998;93:411-21.
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13 Stabenau JR, Hesselbrock VM. Family pedigree of alcoholic and control patients. Int J Addict 1983;18:351-63.
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15 Limosin F, Ades J, Gorwood P. Relationships between antisocial personality and alcoholism: genetic hypotheses. Eur Psychiatry 2000;15:123-8.